Ora probabilmente chiederò una cosa impossibile. Cioè cercare di eliminare i pregiudizi e giudicare il disco solo se lo si è veramente ascoltato, e non bocciarlo solo perché il cantante in questione è Giuseppe Povia.

Qualche mese fa ho recensito un altro album di Povia, e la cosa che mi ha amareggiato è che il disco ha ottenuto una media di poco superiore a 1, nonostante NESSUNO (e sottolineo NESSUNO) avesse ascoltato quel disco. E la recensione non è stata votata in quanto tale, ma in base al fatto che si trattava di una recensione di Povia. E questo è parecchio triste. Ora, sono qui per recensire il nuovo album del cantautore milanese Giuseppe Povia dal titolo "Scacco matto". Il sesto in cinque anni di carriera.

Si tratta di un EP, composto da sette tracce che prendono il via con il brano sanremese "La verità". Brano che ha suscitato non poche polemiche poiché si ispira al caso di Eluana Englaro. Il brano forse è poco approfondito, non muove troppe critiche ma si limita ad appoggiare la decisione dei genitori. Sull'accanimento terapeutico potremmo dedicare decine e decine di pagine, io mi limito a scrivere che la canzone, secondo me, è scritta con molta sensibilità e a tutti quelli che pensano che Eluana sia stata "uccisa" dico che questo modo di pensare non mostra nessun rispetto verso la vita. Perché se la vita è veramente un dono, tenere una persona attaccata ad una macchina per 17 anni, va contro quello stesso concetto di dono. Tornando alla canzone, la melodia è molto orecchiabile e mostra nel ritornello una bella prova vocale del cantautore.

Segue "Ci sei solo tu" canzone d'amore orecchiabile e radiofonica. Probabilmente un probabile nuovo singolo. "E' stato bellissimo" non si differenzia molto dalle altre ballate alle quali Povia ci ha abituati. "Vieni a ballare con me" presenta un testo spensierato e una musica divertente. Niente di più. "La pecora" è la canzone, se vogliamo, più sciocchina dell'album, ma in essa si può riconoscere una metafora verso i leader di un paese visti come "pastori" e il popolo descritto come "gregge" pronto a seguire colui che promette di più. "Come fai" è un atto d'accusa verso coloro che finanziano le guerre e mandano in tv a parlare al posto loro i soliti burattini. Forse alla canzone avrebbe giovato una dose di cattiveria in più, ma è scritta bene e ha delle buone rime.

E per concludere, quello che considero il capolavoro di Povia. Forse la canzone più bella che abbia mai composto, ovvero la title track "Scacco matto". Il concetto è semplice, paragonare la vita ad una partita a scacchi. Detta così sembra una cosa banale, ma la canzone è metricamente impeccabile, le rime sono ottime e la musica bellissima. Se non volete ascoltare l'album vi consiglio perlomeno di ascoltare questa canzone, cercando di dimenticare se possibile, che si tratta di Povia e cercare di concentrarsi solo sulla canzone.

Per concludere, l'album scorre via in maniera fluida, senza particolari picchi, a parte la prima e l'ultima traccia.

Però vorrei rinnovare il mio apprezzamento verso Povia perché trovo che sia un cantautore tutto sommato genuino, prolifico, che sa parlare di argomenti difficili con molta delicatezza. E anche con un po' di furbizia, se vogliamo.

Ma purtroppo, finchè non otterrà la consacrazione definitiva, penso che questo resterà l'unico difetto.

Alla prossima...

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