"Venghino signori, venghino! Solo per oggi potrete scegliere fra una miriade di gruppi Power Metal, divertirvi, ascoltare con calma le proposte più innovative, origin...Avanti cari ospiti, una risata! Originalità in un genere come il Power? Riprendiamo il nostro tour, e alla fine di questo viaggio potrete scegliere la band che più definisce il vostro carattere di incalliti difensori del verbo del metallo! E che scegliate quello, o ancora quell'altro è indifferente, non troverete nè personalità e nè carattere!"
Trovare la propria personalità. E' forse questa la sfida più ambiziosa per un gruppo agli esordi, inventarsi qualcosa che possa definirli, quel tratto distintivo che li aiuti ad attrare l'attenzione verso di sè. Se poi restringiamo il campo al Power Metal, allora potrebbe risultare ancora più difficile ottenere questa così desiderata originalità. Sembrano spuntare come funghi, ogni giorno mi trovo a scoprire sempre più gruppi di questo genere che, seppur abbiano dalla loro un'ottima musicalità, non riesono ad emergere per colpa della loro attitudine, che non dice niente. Non mi aspetto chissà cosa, ma sembra acquisire sempre più valore il detto "Ascoltata una canzone, le hai ascoltate tutte." In questo caso la frase viene leggermente modificata in "Vista una band Power Metal, le hai ascoltate tutte."
A dare una smossa a tutto ciò ci riuscirono i Powerwolf, gruppo nato nel 2003 dai fratelli Charles e Matthew Greywolf, di origine tedesca, i quali riuscirono prepotentemente, se vogliamo, ad imporsi nella scena musicale grazie a una mossa tanto semplice quanto originale. Rivisitando la formula che aveva reso famosi i KISS, ossia il trucco, i Powerwolf aggiunsero un'esagerata abbondanza a riferimenti religiosi, sia nei testi delle canzoni che nelle loro esibizioni, e frasi in latino come se non vi fosse un domani. Aggiungiamoci grandi prestazioni in live, e parlo anche personalmente avendo avuto la fortuna di averli visti (anche se devo dire che, calato il buio, sembrava di essere più a una messa nera che a un concerto) e il gioco è fatto.
Anno dopo anno, release dopo release, i Powerwolf hanno consolidato il proprio sound, riuscendo a passare dal suono acerbo dei primi due album a un Power fatto finalmente con i cosidetti nelle successive uscite. Niente di speciale, questo va chiarito, ma finalmente qualcosa di diverso rispetto a ciò che girava da un po' di tempo. Arrivati nel 2015, il gruppo tedesco rilascia "Blessed & Possesed", sesto album in studio che continua la "tradizione" del gruppo a voler pubblicare un album ogni due anni, mossa che ritengo da una parte sia astuta perchè tiene vivo l'interesse per il gruppo da parte dei fan, ma anche sconsiderata perchè con un lasso di tempo così corto potrebbero esserci mancanza di idee.
Tornando all'album, il suono è tipicamente nello stile del gruppo. Pezzi immediati e caricati al massimo come "Army Of The Night" e "Sanctus Dominus", altri in cui la voce profonda del cantante Attila Dorn si erge in tutta la sua potenza, "Sacramental Sister" e "Christ & Combat" per citarne un paio. Non mancano però cali di ispirazione, prevedibili oramai, come in "We Are The Wild", pezzo che sembra uscito da una B-Side degli Hammerfall, o ancora il coro troppo, troppo pacchiano di "Higher Than Heaven". Molto ben strutturata invece "Armata Strigoi", con un riff incisivo e un andamento che non stanca l'ascoltatore. Sembra però una sorta di must per la maggior parte dei gruppi Power, chiudere l'album con un pezzo dalla durata abbastanza lunga, e difatti con "Let There Be Night", i Powerwolf danno prova di non aver fatto l'enessima tamarrata messa lì tanto per fare, anzi, dimostrano una certa versalità musicale, anche se alcuni passaggi risultano troppo ricercati e prolissi.
Quello che posso consigliare è di non partire con i soliti pregiudizi, ma cercare di dare una possibilità a un gruppo che non inventa niente musicalmente, ma che almeno ha avuto il buonsenso di sapersi rinnovare, e di proporre (quasi) sempre pezzi ben studiati, assolutamente coinvolgenti, e che non sono il risultato di un semplice copia-incolla dell'album precedente con l'aggiunta di una batteria elettronica. Come scrissi anche nelle definizione, i Powerwolf potrebbero rappresentare una delle maggiori promesse per il Power moderno, se così non sarà, avrete il permesso di ammazzarmi a sassate. Finora però non vi sono grandi critiche all'orizzonte, e sperare non costa niente.
3.5
Carico i commenti... con calma