1994, terzo album del progetto Praxis di Bill Laswell e Buckethead, sempre in compagnia di Brain, batterista secco ed essenziale come il suo nome. A differenza dei primi due album questa volta rinunciano agli ospiti e fanno tutto da soli.
I tre elementi reagiscono musicalmente in forma di lenta e meditata combustione. Il risultato della reazione sembrerebbe venir fuori da piú elementi, infatti nella fiamma autogenerata vengono gettati anche campionamenti e sovraincisioni in abbondanza, la colorazione della combustione non attinge mai quelle tonalitá calde giallo-arancione, ma un azzurro-verde molto artificioso. La reazione si consuma lentamente, generando piú calore che luce con alcune piccole vampate rischiaranti.
Il materiale residuo é purtroppo una piccola percentuale del totale, il processo infatti ha prodotto un alto indice di fumi pesanti dispersi nell'atmosfera. Fra quel che rimane si incontrano schegge chitarristiche lucide e taglienti con filamenti sottili ordinatamente ingarbugliati e fragili al tatto; considerevoli quantitá di materiali grassi bassistici che spesso amalgano il tutto e altre volte si isolano in forma di piccole goccie resinose; trascurabili tracce di polveri metalliche natalizie.
In conclusione, sembra che l'esperimento non sia riuscito nel migliore dei modi. Delle complesse molecole iniziali rimangono pochi residui significativi, piú che altro apprezzabili per compattezza e elevato peso specifico, caratteristiche tipiche dei metalli pesanti.
Burn-zot!
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