Recensire un album della Premiata Forneria Marconi non è cosa facile. Non è facile perché le musiche, soprattutto, ma anche i testi, sono molto particolari. Penso che un gruppo meraviglioso come la P.F.M., se solo avesse avuto la forza ed il coraggio di fermarsi di più in America nell’ anno 1974, sicuramente oggi sarebbe strasconosciuto nel mondo, alla stessa stregua dei Genesis o degli E.L.&P. Ascoltare LIVE IN USA, sentire (attraverso un vinile – stiamo parlando dell’anno ’74) tutta l’energia e la carica che scorre in quei solchi, non è riscontrabile, o quasi, in nessun live dell’epoca. Il grande merito della Premiata è stato ed è quello, oltre che a suonare da Dio, a suonare da gruppo, da band e non, come accadeva nei Yes, negli E.L.& P. o nei Jethro Tull dove un membro del gruppo spadroneggiava sugli altri.

Parliamo ora del disco. Il primo brano è un cavallo di battaglia della P.F.M.: "Four Holes in the Round" (La luna nuova). In questo brano gli intrecci strumentali, le scale cromatiche di Mussida, Pagani e Premoli, il finale in crescendo, ne fanno un evergreen ancora oggi. Segue un altro classico del gruppo: "Dove… Quando… P.I." Qui il testo madrigale quattrocentesco e la tipica melodia Italiana della musica raggiungono vette altissime. C’è un'introduzione pianistica di Premoli da vero virtuoso dello strumento che è un capolavoro e la voce di Franz da un tocco particolare al brano. Il disco continua con un assolo di Mussida che va oltre ogni più rosea immaginazione. In alcuni momenti sembra di ascoltare due chitarre suonare mentre è solo la sua “mano di ragno” che arpeggia sulle corde. L’assolo si lega ad un altro brano famoso e italianissimo della Premiata: "Just Look Away (Dolcissima Maria)" dove il testo in inglese, scritto dall’ex poeta dei King Crimson, Pete Sinfield, è veramente molto bello. Arriviamo ora al manifesto sonoro della P.F.M. e cioè "Celebration". Qui il gruppo fa veramente battere mani e piedi ad un pubblico Americano incantato da questa tarantella rock. A metà del pezzo c’è un richiamo a "Funiculì Funiculà" (la celebre tarantella napoletana) che dimostra come il gruppo, dal vivo, non perdesse occasione per dimostrare all’estero la sua Italianità. Il finale è un crescendo, sulle note di "Impressioni di Settembre", veramente da brivido.

Apre la seconda parte dell’album un altro brano incredibile: "Mr 9’ till 5" dove Di Cioccio dà prova della sua bravura con un attacco allucinante. Una cassa velocissima che si lega alle rullate ed al tempo dispari sui piatti. All’interno del brano si ascolta jazz, rock e finanche una rullata da marcetta militare (il titolo in italiano è difatti Generale). Chiude il disco un capolavoro dell’improvvisazione musicale: "Alta loma". Mussida tocca in questo brano, vertici di solismo altissimi coadiuvato da un Premoli in gran forma e da un Pagani(ni) che infiamma di note velocissime il suo violino. Nel finale del brano, la Premiata chiude con la cavalcata del Guglielmo Tell di Rossini a dimostrare ancora una volta l’intenzione del gruppo di mantenere il nome Italia alto nel mondo.

A questo live do il massimo dei voti per calorosità, qualità nell’improvvisazione e per l’arcinota bravura tecnica di tutti i musicisti della band. Questa mia recensione vuole essere un riconoscimento e dare merito ad un gruppo italiano, tra l’altro votato dalla Bibbia musicale inglese – Melody Maker – come gruppo rivelazione dell’anno e far notare a chi legge che se la Premiata avesse avuto la forza ed il coraggio di fermarsi più tempo in America e “Suonare Suonare”, sicuramente oggi sarebbe allo stesso livello di popolarità di gruppi quali King Crimson, Genesis ed altri famosi, mentre scegliendo di tornare in Italia, si sono preclusi la popolarità che avrebbero meritato.

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