"Celebration
You've spent a long time waiting
For a perfect yesterday,
Now fill your heart with celebration
For that's love's way"
Nel 1972 uscì nei negozi ''Per Un Amico'', la seconda opera della Premiata Forneria Marconi.
Il tour che seguì fu un buon successo e, date le innegabili doti dei membri della PFM, cominciarono ad accorrere fan e curiosi anche dall'estero... uno di questi era niente di meno che Greg Lake, cantante e bassista del supergruppo Emerson, Lake & Palmer. Particolarmente impressionato, Lake, decise che era giunto il momento di farli conoscere oltre i nostri confini, ed in particolare nella sua Inghilterra.
Scritturati per la Manticore Records, Premoli e soci avrebbero dovuto suonare una nuova versione di ''Per Un Amico'', creata appositamente per il pubblico anglofono... ecco però sorgere il primo problema: data la scarsa conoscenza dell'inglese, nessuno nella band era in grado di tradurre i testi. Venne allora chiamato il paroliere Peter Sinfield, il quale si era fatto una buona reputazione per aver militato nei primi quattro dischi dei King Crimson (sarà di supporto anche agli EL& P, da ''Brain Salad Surgery'' fino a ''Love Beach'').
Di comune accordo, venne deciso che Sinfield avrebbe scritto nuovi testi in inglese, con nessuna apparente connessione con le controparti italiane, da aggiungere alle basi musicali.
La filosofia poetica sinfieldiana è molto simile a quella del nostro D'Annunzio. Ovvero viene data una grande importanza alla potenza alla parola in sé ed alla musicalità del verso... il tutto è condito da una buona dose di ermetismo ed astrattismo. Nonostante le liriche si allontanino parecchio della ''mediterraneità'' presente negli originali, il risultato è tutt'altro che disprezzabile.
(Ovviamente il paragone Sinfield-D'Annunzio non lo si deve prendere alla lettera... è stato scritto giusto per rendere l'idea).
Ora passiamo all'esame delle tracce.
L'apertura è affidata a "River Of Life" (basata sulla musica di "Appena Un Po'"), brano caratterizzato dal repentino cambio di ritmo: al primo minuto e mezzo di chitarra acustica e flauto segue un potente stacco per tastiera e violino. . . ma è solo un attimo. Si continua poi con un motivetto giullaresco, che sfocia in un lento e malinconico finale tappezzato di tastiere. La successiva "Celebration" (una versione rivisitata di "È Festa") è invece estrapolata dal primo album ''Storia Di Un Minuto'': definita da molti come il punto d'incontro tra la tarantella ed il prog-rock, rappresenta uno dei vertici creativi dell'album. Il ritmo allegro, generato da un poderoso giro di chitarra al quale si aggiungono le grandi tastiere di Premoli, fa da apripista per il pezzo centrale (dove vengono cantati i versi qui presenti nell'introduzione di pagina)... dopo una decina di secondi a dir poco meravigliosi, dove il flauto di Pagani duetta con note di pianoforte, i PFM riprendono il tema iniziale, al quale aggiungono un magistrale coro.
Altro grande pezzo è la titletrack "Photos Of Ghosts" (corrispondente a "Per Un Amico"). La melodia è tenue e delicata... data la sua bellezza evocativa rimane stampata in testa già al primo ascolto. Si respira un'atmosfera che oscilla tra il medievale ed il vittoriano à-la ''Selling England By The Pound'' dei Genesis.
Inoltre possiamo apprezzare un'altra grande prova della penna di Sinfield, che apre le danze con i versi qui sotto riportati.
"Black roses laced with silver
By a broken moon.
Ten million stars
And the wispered harmonies of leaves."
La successiva "Old Rain", brano composto ex novo e non presente sulla versione italiana, è uno strumentale di prim'ordine... Gli evidenti rimandi ai momenti più sereni dei primi King Crimson (a tratti ricorda "Lady Of The Dancing Water") uniti ad una leggera vena jazz, ci suggeriscono immagini suggestive: immaginatevi di essere nei pressi di uno piccolo stagno calmo e placido, alle spalle c'è un boschetto un po' ingiallito, ed all'improvviso comincia a cadere una malinconica pioggia leggera... ecco, questo è ciò che mi viene in mente ascoltando questo brano.
La quinta traccia, "Il Banchetto", è l'unica ad essere proposta in italiano... un progressive leggero e vellutato come l'avevamo visto nella precedente "Photos Of Ghosts". Dopo questo ritorno alle radici italiche, si ritorna a cantare in inglese con la propulsiva "Mr. 9'Till 5" (nella quale compare un solo di batteria, che unito al flauto, emula una marcetta militare... non a caso l'originale s'intitola "Generale").
Si chiude con l'eccellente "Promenade The Puzzle" (equivalente a "Geranio"), dove la PFM riesce a fondere alla perfezione, nei primi cinque minuti, progressive e pop. Il brano, poi, grazie a tastiere dalle sonorità cupe ed a tocchi di pianoforte (che ricordano funeree campane), vira magistralmente verso atmosfere inquietanti... ciò dà a quest'ultima composizione un ulteriore valore aggiunto.
Dopo questo lungo ed attento esame, mi sento di valutare in modo decisamente positivo quest'album... direi un 9/10.
Da ascoltare, magari dopo un'attività faticosa, per rilassarsi con dell'ottima musica.. .
"Clocks join hands to dance the polka.
Sweep the carpet under the carpet
Promenade the Puzzle."
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