Oh... vedo con orrore che su debaser manca la rece di "Storia di un minuto" della PFM... bhè, mi sono detto, provvediamo subito!

Il primo CD della discografia ufficiale di questa band non dovrebbe mancare nella collezione di qualunque appassionato: inutile dire che quest'opera ha spianato la strada a quello che sarebbe diventato, di lì a poco, uno dei gruppi progressive più celebri e amati al mondo. La dolce poesia di "Impressioni di settembre" (scritta da Mogol) apre le danze, accompagnata da un arrangiamento talmente bello da essere indescrivibile. È un pezzo che paragonerei senza mezzi termini a "Stairway To Heaven" dei Led Zeppelin: insomma, un "must".
Il lato più progressive dei nostri esce fuori immediatamente con la successiva "È Festa", appena paragonabile alla magia de "La carrozza di Hans", forse il migliore pezzo del disco.
Ma questo naturalmente non vuole oscurare il resto del disco: l'acustica "Dove quando" mette in mostra ancora le doti musicali e compositive del gruppo. La prima parte del pezzo, accompagnata dalla sola chitarra acustica, è per così dire "contemplativa": nella seconda invece, si tira fuori la vena più prog/jazz della band, con tanto di assolo di flauto alla Jethro Tull.

Lo stile progressive (ammesso che sia codificabile in "forma chiusa") dovrebbe essere noto: cambi di metrica, tempi dispari, sonorità elaboratissime. La differenza più rilevante che riscontro nella PFM, rispetto ai tanti altri "colleghi", è una maggiore "orecchiabilità", che non mina però la bellezza del loro sound. Una caratteristica importante di questo disco sta inoltre nel fatto che è suonato "live in studio", cioè senza sovraincisioni: questo rende l'opera in grado di comunicarci un carica emotiva unica. Del resto, dopo 30 anni, ancora i nostri suonano fantastici concerti!

Il disco si chiude sulle note di "Grazie davvero", un'altra chicca di rock sinfonico su cui non mi soffermo. Sebbene non abbia mai particolarmente apprezzato la successiva svolta del gruppo (da "Dolcissima Maria" in poi, per capirci), sono certo che questo sì, è un capolavoro assoluto. Da avere, sentire e risentire. E risentire... ! "Strade e strade correrai, senza contare... "

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