Load "recensione", 8,1
Preso dallo sconforto per alcuni ultimi ascolti veramente da palle cadute nelle scarpe (basta coi rrreeeemmmmm), mi sono messo in cerca di qualcosa di stravagante in giro per la rete e ho scoperto un mondo fatto esclusivamente di 8 bit.
I PPOT (geniale la copertina dei cd con il logo di ZZap) sono una band di Copenaghen composta da sei ragazzotti che, invece di imbracciare la chitarra e picchiare forte sui tamburi, hanno scelto di dedicare la loro musica a sequencer, sintetizzatori, tastiere e al mitologico SID (Sound Interface Device chip - MOS 6581), il chip sonoro del Commodore 64. Il sestetto propone quindi una rilettura modernamente retrò e con riarrangiamenti rockeggianti delle colonne sonore dei più famosi videogiochi per l'ottobit di casa Commodore degli anni 80: Ghost and Goblins, Commando, Paper Boy, Cannon Fodder ("waaaar, never been so much fuuuun, wawawawawar", semplicemente geniale), Last Ninja, Arkanoid e via discorrendo. Musicalmente si tratta di pezzi elettronici, eclettici con ritmi che variano dal quasi heavy metal a rielaborazioni più tranquille ("Aztec Challenge") fino a divagazioni skapunk ("Desecrator - Space Tank").
Naturalmente non si tratta di dischi che faranno la storia, ma per chi, come me, a volte si lascia prendere dalla nostalgia sono un vero piccolo tesoro.

P.S.: nella recensione ho fatto un errore (voluto) madornale... chi se n'è accorto? in plio un bellissimo no-prize.

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