Dopo 25 anni di veneranda carriera e dopo aver sperimentato molteplici generi fra i quali l'alternative rock, l'acid house e l'indie pop, la band scozzese torna sul mercato con questo nono album, intitolato, con una buona dose di ironia, "Beautiful Future", la cui copertina ricorda vagamente la scena di un crimine di un qualsivoglia film thriller.

Stesso dicasi per il videoclip del single "Can't Go Back" che hanno registrato accuratamente per rappresentare i loro temi principali, incentrati, con particolare attenzione, sui delitti e sui crimini che avvengono, al giorno d'oggi, ormai così spontaneamente e crudelmente in tutto il mondo e dai quali "non si può tornare più indietro per tentare in tutti i modi di rimediare". Una curiosità che riguarda questo nuovo lavoro sta nel fatto che "Beautiful Future" è anche il primo album per la loro nuova etichetta, la B-Unique, famosa per aver pubblicato recentemente l'ultimo lavoro degli stessi Kaiser Chiefs.

"Beautiful Future" è stato classificato da molti critici e dai loro stessi fan come "album di ripiego", dopo aver constatato effettivamente che, essendo tornati parzialmente al loro sound originale, hanno deciso di abbandonare definitivamente i suoni sperimentali ed altamente elettronici dei controversi ma comunque di successo "Evil Heat" e "XTRMNTR". (famosa per il primo lavoro la collaborazione con Kate Moss nella canzone "Some Velvet Morning" ed il videoclip "infernale" del single "Miss Lucifer"). A rendere il tutto ancor più vivace sono le interessanti partecipazioni alla voce di Josh Homme dei Queens of the Stone Age e Lovefoxx dei CSS nelle rispettive songs "Necro Hex Blues" e "I love to Hurt (You Love to Be Hurt)".

Su siti come last.fm il single "Can't Go Back", un fulgido esempio di quel rock’n’roll ricoperto da ritmi cinetici ed arruffati e tecnici riff di chitarra, è stato già ascoltato migliaia di volte da utenti provenienti da tutto il mondo: un record che la stessa band, nelle recenti interviste, ha dichiarato che non avrebbe mai potuto immaginare (stesso discorso vale per gli innumerevoli ascolti del nuovo album sul loro myspace). Tralasciando questo single, tuttavia, il disco nuovo è un piacevole saliscendi nel pop/rock sintetico, dagli anni '70 ai giorni nostri, dall'utilizzo di marimba e piano degli Abba ai suoni acustici degli Who Made Who, con vistosi ritorni al proprio passato con "Zombie Man" che ricorda vagamente, anche se a livelli nettamente inferiori, qualche pezzo storico del pluripremiato "Screamadelica" (qualcuno ha citato la famosissima Loaded o la "ballata acida" della storica Movin' on Up?). Non sono mancate le solite sbavature che abbiamo ritrovato anche nel loro scorso lavoro "Riot City Blues" con pezzi lenti e pesanti che l'istinto ti suggerisce di sorvolare immediatamente: ad esempio, la cover di "Over and Over" dei Fleetwood Mac, cantata insieme a Linda Thompson, andava quantomeno rimandata o, meglio ancora, lasciata completamente perdere. A tutto ciò bisognerebbe aggiungere altre due tracce che hanno contribuito invece a rendere questa nuova opera più emozionante e meno ripetitiva rispetto al predecessore: "Uptown", con un ritornello frenetico e molto suggestivo, e la bellissima e spettrale "Beautiful Summer", forse l'episodio più imponente del disco, che dimostra come i Primal Scream abbiano ancora qualcosa di unico da poter sfornare in mezzo ad un frastornato e caotico presente.

Un ritorno che ha superato alla grande le deludenti aspettative che avevano soltanto ipotizzato, prima della pubblicazione anticipata, critici e fan.

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