L'esordio della band italiana che fa "musica in inglese" e "musica inglese".
La copertina? Un sogno del cantante: 3 muri visti in sezione l'uno più grande dell'altro, con tre porte ognuno che stanno per essere attraversate da un gigantesco proiettile.
Dall'album si può evidenziare la scarsa bravura nelle tecniche di studio di registrazione (le canzone sono state registrate su un supporto ad una dico UNA pista), inoltre si evidenzia anche il fatto che la band deve ancora prendere una direzione precisa, musicalmente. Qui ci sono riferimenti addirittura ai Muse e ai Blur!
Canzoni talvolta lunghe, baccanali e spocchiose. Il gruppo era poco più che adolescente, il cantante era leggermente stonato e molte cose erano definite male. Tanta improvvisazione spinta da quella vena creativa che si definirà in seguito con gli altri album.
Già sei mesi dopo vi fù l'innovazione di registrare IF su un supporto a più piste e addirittura di usare l'elettronica. Addirittura la batteria era fin troppo invadente entrando fuori tempo e sempre dove non doveva. Tastiere usate fino alla nausea, con tutti gli effetti possibili.
Insomma dovrebbe valere 1 se non fosse per quei pochi episodi buoni (dove tra l'altro si costruiranno i futuri Principles), stò parlando di "Dream Again", "Everything Is Go Out", "Solitude Syndrome" e "Under the Clouds". Prodotto da procurarsi solo se si vuole ascoltare una giovane band in costruzione!
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