Line-up:
Martin Missy - vocals
Hansi Müller - guitar
Ede Belichmeier - bass
Michael Hasse - drums
E questi Protector chi cazzo sono? La domanda più ovvia che ci si potrebbe fare di fronte all'atroce copertina di questo lavoro: "Golem".
Se si scava profondamente il vasto terreno della musica estrema di fine anni 80, fino ad arrivare in Germania, ci si può imbattere in questa band che oggi è diventata di culto giustamente; un culto più che sotterraneo, visto che solo un vero appassionato si sognerebbe di cercarli. Ai tempi d'oggi, che abbiamo internet e ci è possibile scaricare tutto in pochissimo tempo, mi chiedo ancora il perchè la gente si ostini ad osannare sempre le solite quattro band stra famose e oramai commerciali, senza conoscere minimamente altro che non siano Iron Maiden, Metallica, Ac/Dc e altri. Mancano gli appassionati? Evidentemente è l'unica risposta.
Questi tedeschi Protector sono in assoluto tra le band più violente della Germania...
Il loro esordio "Golem", targato 1988, è un lavoro aggressivo, un treno senza sosta che si differenzia dalla maggior parte delle band della stessa terra. Un album violento quindi, ma diverso dalla violenza dei Violent Force (tanto per citarne una), che propongono una sorta di copia-incolla da "Reign In Blood" senza un minimo di personalità (li considero inutili, perdonatemi). Il punto di forza di questi ''Protettori'' sta nell'aver fuso Death e Thrash metal nello stesso album in maniera originale, alternando ritmiche martellanti e tiratissime con parti improvvisamente ed inaspettatamente cadenzate, arricchite da un Growl cavernoso che farebbe pensare, più che ad un semplice Thrash/Death, ad un alternanza tra brani propriamente Death e brani propriamente Thrash. Per spiegarmi meglio prenderei in esame l'opener ''Delirium Tremens'' e la title track. La prima è un'autentica traccia assassina, di quelle che distruggono letteralmente l'ignaro ascoltatore; il riff morboso iniziale introduce la furia del brano, che accelera nel classico 'Tupatupa'' devastante tipico del Thrash, per poi rallentare improvvisamente nel Chorus, dove il vocalist Martin Missy grida: DELIRIUM TRE-MENS! Provate a non esaltarvi, ammesso che ci riusciate. La seconda presa in esame, la title track, è invece propriamente Death Metal visto che la voce diventa un growl pesantissimo, e le ritmiche si fanno improvvisamente ossessive, lentissime, quasi a sfiorare il Doom Metal, e ad anticipare forse quello che faranno i celebri Obituary (famosi per il loro Death metal più lento rispetto ad altri).
Non penserei dunque di dire una stronzata se iniziassi a considerare i Protector il primo gruppo Death Metal della Germania. Da notare che i ragazzi erano molto precoci, visto che all'estremo occidente i Death avevano appena terminato la lenta evoluzione dal Thrash al Death Metal, iniziata con Possessed, Slayer, Dark Angel ecc, e terminata definitivamente nel manifesto "Scream Bloody Gore", pubblicato esattamente un anno prima di "Golem". Questa è l'ennesima dimostrazione di come un gruppo underground e per niente considerato, possa invece essere storicamente fondamentale ed influente per tante altre band.
Ma tornando ad esaminare "Golem", vorrei parlare un attimino delle influenze riscontrabili in questo lavoro. Innanzitutto vanno menzionati i compatrioti Kreator, i portabandiera del Thrash Metal teutonico. Ebbene vi ricordate il grezzissimo duo Petrozza/Ventor che si alternava il ruolo di singer in "Endless Pain" e "Pleasure To Kill"? E ricordate anche la violenza di quei due album capisaldi? Tutto ciò è stato certamente fonte di ispirazione per i nostri, che non nascondono anche una vaga somiglianza con i Brasiliani Sarcofago (se avete ascoltato "I.N.R.I" forse noterete qualche punto in comune con questo "Golem").
''Certamente i Tedeschi non sono stati l'unico popolo violento ed usurpatore nella storia dell'umanità. Certo, la loro indole espansionistica e la tendenza a sottomettere le altre popolazioni, nonchè il Nazismo, le leggi razziali e la Shoah farebbero pensare il contrario; ma gli altri popoli? Nessuno di loro ha avuto vicende di sangue, morte, uccisioni e guerre? Perchè dunque generalizzare ed etichettare i Tedeschi come ''tutti nazisti'' o ''schiavi del Führer''? Perchè essere dunque bigotti e non considerare i tedeschi esseri umani come noi? ''
è il messaggio che il brano ''Germanophobe'' racchiude in se, che invita i cosiddetti ''Germanofobi'' a smetterla di generalizzare sul popolo tedesco, in quanto nessun popolo è estraneo a vicende di sangue e violenza.
La canzone ''Protector Of Death'', è introdotta da un sound offuscato, sporco (come la padella quando frigge) da cui emerge in maniera ''soffocata'' la IX sinfonia di Beethoven. Dopo questa ''simpatica''? introduzione un riff al vetriolo seguito dalla classica e veloce devastazione fa si che il brano riprenda lo stesso stilema di "Delirium Tremens", ma non riuscendo ad essere, a mio avviso, efficace come quest'ultima. Una delle migliori tracks, ''Only The Strong Survive'', si fa notare per il caratteristico coro che ripete con aggressività il titolo della canzone. Ma dopo 9 tracce di assoluta dimostrazione di bravura nell'essere aggressivi, una spassosa ''Space Cake'' come chiusura direi che calza veramente a pennello. Il cantante, che ci invita a mangiare la Space Cake per sentirci meglio, riesce ad essere bravo persino negli scioglilingua: SPACE CAKE, SPACE CAKE, SPACE CAKE! EAT IT, EAT IT EAT IT! Provate a cantarla alla stessa velocità con cui va Martyn, vi assicuro che è impossibile.
Le avventure di una deliziosa ''torta spaziale', dalla velocità quasi Crossover Thrash, chiudono quindi questo buonissimo album, che vi consiglio di ascoltare anche per capire quanto sia valido il Metal tedesco al di fuori della Triade e degli altri gruppi più noti ed acclamati. Non aspettatevi però la raffinatezza dei Deathrow di "Deception Ignored" o la melodia dei Vendetta di "Brain Damage", ma pura e cruda carneficina sonora che vi assalirà nel modo più assoluto, lasciandovi respirare solamente con brani come la title track.
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