Conosciuti per caso, Psychofagist lo trovo davvero un gran nome per una band italiana, preso questo cd l'ho messo subito nel lettore, non sapendo pressochè nulla del progetto in questione.. pensavo il solito grind ma mi sono dovuto subito ricredere.

La partecipazione di Luca Tommaso Mai degli Zu, potrebbe voler dire molto per gli appassionati del genere jazzcore, ma per me non voleva dire quasi nulla non essendo un grande ascoltatore della band di Ostia.  Comunque devo ammettere che questo disco, già dopo pochi ascolti, risulta essere davvero IMPRESSIONANTE. 

Un mix letale di jazz-grind con cantato hardcore in italiano e inserti di sassofono davvero lancinanti, che aggiungono ancora più acido snervante alla spesse mura di suono erette dal basso (eccome se si sente, non come su molti altri dischi estremi) e dalla chitarra. 

L'attacco di "Uomo o Merda" penso vi schiarirà subito le idee sulla proposta degli Psychofagist, una band che ho iniziato ad ascoltare molto frequentemente, e di cui ho recuperato pure il primo disco. Accecato dalla loro vena sperimentale perfettamente bilanciata applicata all'estremismo sonoro di matrice grind-mathcore.

Per fan di: Zu, Peter Brotzmann, Dillinger Escape Plan, Mr. Bungle, Naked City.. influenze importanti. 

Ma vi assicuro che "Il Secondo Tragico" merita davvero un ascolto attento e prolungato.. una sensazione davvero appagante ascoltarlo tutto d'un fiato, che sinceramente non mi capitava da un pò di tempo approcciandomi alle nuove uscite più o meno estreme del settore. 

Sono sicuro che anche voi vorrete partecipare all' "Urlissima 2009", incipit di uno dei brani più straordinari intitolato "Defragmentation Rotunda". Mi viene in mente pure la traccia numero 9 "Biodegradazioni", una suite free jazz estrema che mi ha ricordato i Last Exit, il supergruppo di Sonny Sharrock e Peter Brotzmann, che è stato un pò il mio battesimo del fuoco per quanto concerne certe sonorità sperimentali applicate al Jazzcore.

...Disco Italiano dell'Anno?

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