Gli Psychotic Waltz, formatisi in California nel 1982, ebbero una notorietà ristretta a pochi fan devoti e, pur essendo stimati da nomi grossi come Voivod, Fates Warning e Death, non riuscirono mai a guadagnarsi l'attenzione meritata.

Tale mancanza, verso il combo di San Diego, pare essere quanto mai priva di fondamento vista l’elevata qualità dei loro lavori, ma in un periodo, nei '90, dove le scene furono prese d'assalto dai trend del grunge, sembrava difficile esaltare le gesta di una band "strana" come gli Psychotic Waltz. Dunque tanto di cappello alla teutonica Metal Blade resasi autrice delle lussuose riedizioni in box (i cd erano ormai fuori catalogo da un pò di tempo) dei quattro seminali album dei Psychotic Waltz, con alcune rarità che faranno di sicuro gola a numerosi collezionisti.

Qui siamo di fronte allo stupefacente "A Social Grace", esordio del quintetto, composto da Devon Graves aka Buddy Lackey (ora nei Dead Soul Tribe) alla voce e al flauto, Dan Rock (ora nei Darkstar) alla chitarra e al piano, Brian McAlpin alle chitarre, Ward Evans al basso e Norm Leggio alla batteria; fin dalla prime note è chiaro di trovarci davanti ad una creatura imprevedibile, pesantemente deviata e sfuggente, ove le più disparate influenze deflagrano in un malato e alienato pout pourrì metallico/musicale.

Immaginatevi un melting pot fra: prog, psichedelia, folk, speed metal, techno-thrash, space rock, e hard rock... dove, un song-writing impensabile, atmosfere sulfuree, un cantato teatrale, schizzato e accostabile in alcune occasioni a quello di Ian Anderson (non a caso una canzone è dedicata proprio a lui), si vanno ad aggiungere, sfornando 64 minuti, per nulla prolissi, di sperimentazione tout court. Tutto questo potrebbe lasciar pensare ad una accozzaglia senza ne capo ne coda di suoni, e ad un conseguente grande buco nell'acqua, ma vi garantisco che l'amalgama dei Psychotic Waltz è unica, coesa e fresca, anche se datata 1990, benché priva di ridondanti ed inutili orpelli. Ogni traccia, carica di groove, solare o maledettamente funesta che sia, è costruita a regola d’arte e segnalarla una in particolare sarebbe riduttivo. Non resta che farsi avvolgere dal canto politonale di “A social Grace”, un VALZER PSICOTICO dalla sensibilità compositiva fenomenale.

Inoltre, l'edizione recensita, comprende oltre al succitato album, il terzo lavoro “Mosquito” ed un dvd contenente due video clip e la release party del disco tenutasi a San Diego nel '91. Un motivo un più per concedersi questo ballo.

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