Non era passato nemmmeno un anno dalla fine dei Sex Pistols, decretata da un pessimo concerto al Winterland di S.Francisco che Johnny Rotten, recuperato il suo vero cognome Lydon, metteva in piedi una nuova formazione con la quale si proponeva di mettere in piazza i propri incubi privati attraverso una musica che fosse quanto più distante dalla furia di Never Mind... Compagni in questa sua nuova avventura erano John Wardle (ribattezzato Jah Wobble per il suo amore per il reggae e in un primo momento contattato dallo stesso Lydon per entrare nei Pistols al posto di Glen Matlock, quindi prima di Vicious), Keith Levene, allucinato chitarrista con una breve miltanza nei primi Clash, licenziato dopo poco tempo per divergenze ideologiche con Strummer e Jones e un giovane, solidissimo batterista di nome Jim Walker.

I primi risultati furono scoraggianti: i concerti portavano ancora orde di punks ai quali non interessava assolutamente il Lydon del nuovo corso, volevano solo Anarchy in the Uk... Ovviamente il primo disco aveva ancora riminiscenze Pistols e non poteva essere altrimenti, anche se il suono era più misurato e profondo, visto l'apporto di Wobble e Levene. Ma fu la seconda facciata dell'album d'esordio ad aprire nuovi scenari nella musica dei Pil: lunghe litanie proto dub (Fodderstompf), testi che parlavano di bambine possedute dal demonio (Annalisa) e furiosi attacchi al vetriolo portati dalla voce demente dell'ormai ex Johnny Rotten. A completare questa trasformazione, a dire un NO senza possibilità di replica anche oltraggiose esibizioni live con John Lydon che dava le spalle al pubblico in maniera provocatoria, con Wobble seduto ad armeggiare sul suo basso roboante e Keith Levene a tessere trame essenziali con la sua chitarra ultra minimale che diventerà, negli anni, uno dei tratti più imitati della musica dei Pil. Tutto questo confezionato in una copertina che sembra quella di una delle tante riviste patinate modello Vogue con un impeccabile John Lydon vestito di tutto punto e addirittura pettinato il cui unico punto di contatto col passato rimane lo sguardo demoniaco, un misto di rabbia, rassegnazione e alienazione che frutterà milioni di copertine sulla stampa specializzata.

First Issue è solo il primo di una serie di tentativi da parte di Lydon di esorcizzare il suo scomodo passato da Johnny Rotten: non sempre ci riuscirà e non sarà sempre coerente con le intenzioni originali ma, per dirla con parole dello stesso Lydon in una vecchia intervista, "Sono certo che anche tu, in vita tua, hai cambiato idea qualche volta, non è vero?"

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