Public Image Limited: 2° Turno.

L'aspirazione al concepire qualcosa di veramente straniante sembra aver catturato in maniera ossessiva i tre P.I.L., adesso senza il batterista Jim Walker, sostituito da diversi turnisti fra cui si nota Martin Atkins (in seguito membro fisso per diversi anni). Il basso di Wobble la fà da padrone in tutto il disco: colora i brani con un senso del groove tutto suo, marcatamente ipnotico e nervoso, come daltronde la chitarra (ancor più secca) di Levene, che definire minimale è riduttivo. Lydon dal canto suo rimane lì ad osservare il frastuono, limitandosi a "cantare" saltuariamente e ad agitare in maniera paranoica le trame oscure dei 12 brani, tutti di eccellente qualità artistica. "Metal Box" (o "Second Edition") mostra quindi un effetto spiazzante e indigesto, ma è dovuto al fatto che la band ha compiuto un notevole passo in avanti, contaminando la propria vena creativa con atmosfere inquietanti e accentuando ulterioremente la componente avanguardistica, ancora più di quanto non fosse stato concesso nel precedente "First Issue" (L.P. Virgin Records, 1978).

Fra le geniali novità che ci accompagnano durante i 60 minuti ricordiamo l'introduzione delle tastiere, suonate da Levene e presenti in brani memorabili come "Careering" e "Bad Baby", collocabili a diverso titolo come moleste cantilene notturne dai toni industriali e psicotici. "Memories" e "Swan Lake (Death Disco)" invece, erano praticamente i 'singoli' della situazione, con i gradevoli giri di basso a condire il minimalismo, fra lo stile Disco della batteria e le voce perversa dell'ex Sex Pistols, qui al massimo della sua resa canora anti-convenziale. Altri brani del disco si muovono su coordinate simili, con qualche episodio strumentale di contorno (l'Electro Punk di "Socialist" ad esempio) e una nuova sorpresa finale (come lo era "Fodderstompf" su "First Issue") che si distende sui 4 minuti epici di "Radio 4", brillante termine di un lavoro privo di bagliore, con tastiere orchestrali e melodie raffinate a darci, anche questa volta, un ottimo arrivederci.

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