E' giunta l'ora della quinta studio release anche per gli statunitensi Puddle Of Mudd, capitanati dal biondo cantante Wes Scantlin.

 Il nuovo lavoro arriva a sei anni dal successo planetario di "Come Clean" (vi ricordate di "Blurry" e "She Hates Me"?) e a quattro dall'ultimo "Life On Display". Nonostante una parte di pubblico e critica li accusi di proporre un discorso musicale anacronistico ed eccessivamente derivativo, i Mudds continuano coerentemente il discorso iniziato con l'esordio indipendente "Stuck" del 1994, uscito quindi in piena grunge-era.

 Le ombre cobaniane si allungano ancora oggi nel tessuto sonoro sviluppato dalla band; esaustivi in tal senso i due singoli sinora estratti da "Famous", vale a dire la title track e "Psycho", oltre alla ruvida "I'm So Sure". Per il resto, la band si muove piuttosto agilmente tra vari territori mantenendo un'apprezzabile coerenza di fondo: si passa dalla ballad strappamutande, vedi "It Was Faith" e "We Don't Have To Look Back Now", al tipico rock americano da fm come nel caso di "Livin' On Borrowed Time" e "Moonshine". Piacevole ed azzeccato il punk-flavour di "Merry-Go Round", da dimenticare invece il nuovo singolo "Radiate", che con il suo voler essere una Blurry parte seconda finisce per annoiare.

 Peccato per una radiofonicità di fondo veramente troppo marcata; con una maggior ruvidezza e una miglior cura nella costruzione dei pezzi invece che nella ricerca del ritornello giusto ad ogni costo, i Puddle Of Mudd riuscirebbero a conquistare anche chi li vede come una fotocopia sbiadita di una qualunque band grunge.

 Comunque, "Famous" rimane un disco piacevole, ben suonato e melodicamente impeccabile. Ottimo per un viaggetto in macchina, ma da evitare per chi dalla musica cerca innovazione ed originalità.

 Certo, se i Puddle Of Mudd vogliono continuare (anzi, ri-iniziare) a stupire, devono offrire ben altro. 

 Tracce chiave: Livin' On Borrowed Time, Psycho, Merry-Go-Round

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