Il disco in questione è il terzo Lp dei Pulp (storica band inglese) ed è datato 1991, quindi 5 anni dopo il loro ultimo lavoro.

"Separations" è l'opera che finalmente li apre al grande pubblico (i due precedenti avevano avuto scarsissimo successo) il disco in questione pur mantenendo in parte le sonorità cupe  di "Freaks" si libera dal rivestimento "new wave" per allargarsi a contaminazioni elettroniche e riprendere le atmosfere pop del primo album.. risultato? un perfetto e riuscitissimo mix di sonorità a volte cupe a volte "allegre"nel classico stile Pulp e tutte aggiornate all'alba delle sonorità "Madchester" e "Rave" di quegli anni..

Il disco inizia con "Love is blind" perfetti inno elettro pop che i Pet shop boys ucciderebbero per scriverne uno così e gli ABBA si sarebbero sciolti dopo aver sentito questa canzone. Si continua con "don't you want me anymore" una ballata "elettro-folk" carina, ma in fondo uno dei punti più bassi dell'album. "She's dead" è invece malinconica "un perfetto tramonto hollywoodyano" o una canzone per un finale da film noir, intendetela come volete ma è una canzone da brividi, "Countdown" (uno dei singoli estratti dall'album") è elettrizzante, una marcetta tecno pop come non se ne sentivano da anni, perfetta, equilibrata, geniale.... forse alla lunga pecca di monotonia ma non si può non rimanere scossi appena inizia con "oh i was seventeen when i ear the countdown started, it started slowly" una delle frasi più belle nella storia della musica (ovviamente rapportate al contesto della canzone). "My legendary girlfriend" è l'altro capolavoro di questo album 6 minuti in cui si alternano vari umori, elettronica, teatro espressionista (nel canto esagitato di Cocker), pop nella forma più pura, sperimentazione... una delle canzoni più belle degli anni "90 e del repertorio dei Pulp, l'album si conclude infine con "dead 2" e "this house is condamned", la prima è un pezzo electro pop sulla falsariga di "countdown" meno geniale ma forse alla lunga con più carica, la seconda è un piccolo scherzo quasi "acid-house" nel quale la band si diverte a mettere insieme vari rumori su una base elettronica.

Che dire??? Il capolavoro dei Pulp insieme "Freaks" ma, mentre il precedente album è più teatrale e "art-rock" questo è meno geniale e articolato del predecessore ma è sicuramente più definito e compatto nella struttura. Consigliato a chiunque come me ama questa grandissima band.

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