Dirompenti come un fulmine a ciel sereno. Cattivo, rabbiosi, determinati, sfacciati, e pure divertenti. I PUP sono tutto questo ed altro ancora. Quest'anno hanno girato l'Europa facendo da apertura a band neanche tanto più famose di loro, e lasciando sicuramente colpito il pubblico che stava lì ad ascoltarlo. Non hanno paura di osare questi ragazzi, certo, nessuno si inventa più nulla di questi tempi, ma loro fanno quello che devono fare e lo fanno anche molto bene. The Dream Is Over è la loro ultima fatica, album davvero sorprendente per certi punti di vista, che ti tiene incollato all'ascolto fin dalle prime due tracce, due mini tracce collegate tra di loro, con un intro acustico che va poi a sfociare in una rabbia violenta, il tutto interpretato da un voce che sfiora quasi il falsetto ma che si sposa perfettamente con lo stile che sostiene la band. La formula si ripete altre volte nel corso del disco con rinnovata energia, disco che tra l'altro non è così lungo, e ciò aiuta molto l'ascolto che termina con quella che dovrebbe essere l'epica traccia "Pine Point", che forse non risulta tale, ma alla fine va bene così. Perché al primo ascolto, non ho mai smesso di sorridere, e ora non riesco a smettere di ascoltarlo cantandolo a memoria, e questo vale più di qualunque altra cosa.

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