Nel febbraio dello scorso anno il mio compare, anche se sono molto meglio io medesimo..., Genital Grinder vi aveva deliziato facendo letteralmente a pezzi il terzo disco del combo teutonico; in effetti, la penso esattamente come lui, Unpop è un disco imbarazzante. Non mi sembra il caso di entrare nell'argomento stroncatura; a chi ne fosse interessato consiglio di andare a leggere la recensione del buon GG, in modo tale da avere un quadro preciso sul contenuto, anzi sul non contenuto a questo punto, dell'album in questione.
Eppure soltanto tre anni prima, nel 1994, i Pyogenesis, originari di Stoccarda dove avevano mosso i primi grezzissimi passi discografici con il pudico nome di Immortal Hate, pubblicano Sweet X-Rated Nothings. Un deciso passo in avanti rispetto al Death-Doom che aveva ben caratterizzato le prime pubblicazioni, i primi Ep anticipatori dell'esordio sulla lunga distanza.
Una produzione azzeccata, quanto rimpiango quelle annate targate Nuclear Blast, capace di mettere in risalto in particolare la doppia vocalità, una pulita e l'altra dalle parti di un semi-growl sempre del tutto capibile. Due solide chitarre, una con un suono di parecchio orientato verso il Dark; una base ritmica ben presente, con un basso pulsante, solido, molto attivo nello scorrere temporale delle singoli canzoni.
I termini di riferimento si dirigono verso band molto più conosciute in quegli anni come Anathema, Tiamat, My Dying Bride; con quell'impronta Dark spiazzante come avviene in uno dei brani migliori della raccolta "It's On Me": quel basso all'inizio del pezzo mi ricorda dannatamente Simon Gallup dei Cure!! Lo so potrei essere da qualcuno scambiato per un pazzo...ma io ci sento i Cure per la miseria nei tre minuti della canzone, a parte la parte cantata gutturale ed il finale del brano dove si entra in territori Gothic-Metal. Ed allora tutto cambia.
Un breve intro acusticheggiante di circa un minuto: così si apre il lavoro che poi lascia spazio a "Fade Away". Un ritornello ficcante che ti entra subito in circolo. Cambi di registro, cambi di tonalità, campi di voce: una delle pagine migliori mai scritte dai tedeschi, con tanto di brevissimo inserto di chitarra classica. Amorphis e Celestial Season mi sovvengono in mente come evidente paragone.
La lenta, nerissima ed interminabile, siamo oltre i sette minuti di durata, title track; spiralate, avvolgenti, mortali trame dal sapore funereo illuminano il procedere del brano che man mano cresce d'intensità fino alla deflagrazione conclusiva che si avvale anche di un coro ripreso dal vivo di un pubblico non particolarmente enstusiasta: "Fuck Pyogenesis" è quanto si ode!!. Altro brano da additare come uno dei migliori mai venuti fuori dalla mente di Flo e Tim, responsabili della stesura di quasi tutte le canzoni qui presenti.
Concludo citando la micidiale accoppiata "Masquerade" "Through The Flame": un frenetico incalzare, una velocità che tende "a salire"; ed è la voce cattiva e sporca a diventare indiscussa protagonista.
Un grande esordio che verrà replicato con il successivo Twinaleblood.
Poi un proseguimento di carriera che è meglio lasciar perdere...
Ad Maiora.
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