Della serie a volte ritornano...

I Queen, chi non li conosce? Molto amati, molto odiati, ma nonostante tutto sono nella storia del Pop-Rock mondiale.
Il baffone Mercury Freddie muore nel 1991 e i suoi compari continuano da solisti, ma non si azzardano di fare materiale nuovo a nome Queen (a parte Made in Heaven... che poi contiene la voce di Freddie, e il singolo No One But You)... fino al 2008. Quando esce il disco che qui recensirò.

Il "terzetto delle meraviglie" che realizza questo disco è composto dal capellone Brian May, dal biondo Roger Taylor e da Paul Rodgers, storica voce dei Free e dei Bad Company. Che c'azzecca Rodgers coi Queen? Assolutamente nulla e pure dal vivo si è visto (e sentito). Per carità lui ha una voce mastodontica, è un vero gigante del blues rock, ma non c'entra nulla coi Queen. Ed infatti era a disagio a cantare Live certi brani pop tipicamente mercuryani.
Ma ve beh... ci hanno provato, è stato un grande karaoke.
E allora in studio cosa combinano i tre vecchiardi volponi?

Fanno questo disco con una copertina imbarazzantemente brutta e delle discrete idee però concretizzate con troppa fretta. Non parlerò dell'assenza di Freddie (e di John Deacon), poichè è un discorso che mi ha annoiato, ma esaminerò soggettivamente i brani e il disco nel suo insieme.

Il disco si apre con "Cosmos Rockin'", brano autoreferenziale, simil adolescenziale (e contiamo che Qui, Quo e Qua hanno più di 60 anni cadauno), un rocketto divertente ma senza particolari colpi di genio, al massimo un colpo di sole. Insomma non è una falsa partenza, ma di certo non si gode. Poi arriva l'esotico Rock di "Time to shine", pezzo carino ma che al quinto ascolto già inizia ad annoiare, e "Still Burnin'", altro cliché Hard Rock, pieno di luoghi comuni, che ricorda gli Aerosmith... ma con l'influenza aviaria. Dimenticabilissima, come da rimuovere l'inutile autocitazione di "We will Rock you".
"Small", brano lento ed acustico su quanto l'uomo è piccolo nell'universo e menate varie... Testo da Zecchino d'oro, canzone orecchiabile ma inutile. E intanto fanno cantare a un cantante con le palle un brano da "Bravo bravissimo" col buonanima di Mike Bongiorno. Tutto innocuo, non pessimo, ma che angoscia!
E finalmente un pezzo "Cazzuto", ovvero "Warboys", opera di Rodgers. Un Blues Rock molto incazzato che ricorda il talento bluesly del buon sosia di Chuck Norris... tra le migliori e più riuscite del disco.
"We believe"... oddio!!!!
Sicuramente il brano più queeniano dell'album, ma è una lenta pappardella di frasi fatte che non porta a nulla. Canzone adatte alle bocche buone dei fans dei Queen, ma senza un guizzo, o un momento corale tipicamente Queeniano... sembra un pesto alla genovese senza aglio. Manca il sapore, brano assolutamente insipido e lunghissimamente inutile. L'angolo dell'imbarazzo prosegue con "Call me"... che preferisco non commentare, dico solo che è una "Crazy little thing Called Love" con le emorroidi che sembra sponsorizzare una nuova compagnia telefonica. Che venderà 3 abbondamenti in tutto.
Invece apprezzo il bluesaccio di "Voodoo" che sottolinea la potenza canora di Paul. "Some things That glitter" è invece un'altra inutile ballata, vedi "Small". Poi arriva il singolo "forte" dell'album, ovvero "C-lebrity"... 15 copie vendute: un rock di maniera, con dei cori inascoltabili. Hard Rock gettato alle ortiche ed è un peccato, poteva essere elaborato e prodotto molto meglio. "Through the Night" è un po' noiosa, ma molto d'atmosfera. Il disco si conclude con la bella ballata "Say it's not true" (tratta le tematiche dell'Aids, e in questo pezzo cantano tutti e 3 membri del supergruppetto), con la simil-psichedelica "Surf's Up... School's Out!" e l'inutile "Small reprise".

Ne ho parlato troppo male di questo dimenticabile disco?
Forse sì... a sua discolpa dico che è suonato molto bene da navigati musicisti e ben cantato dallo scafato Rodgers. Però manca di grandi idee, di guizzi, di pezzi che scuotino le orecchie e l'anima dell'ascoltatore.
Brian May poi credo che durante le registrazioni del disco fosse perennemente dietro un telescopio, poichè di suo c'è davvero poco.

Insomma poche idee. Disco che si può anche ascoltare, ma ripensando al passato viene da chiedersi: "Perchè?"

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