So che la maggior parte di voi mi attaccherà su questa recensione per i motivi che sanno benissimo, ma il fatto è che siccome i Queen sono la mia quarta rock band preferita (dopo i Pink Floyd, Led Zeppelin e Beatles) non potevo di certo non recensire un loro lavoro, e uno dei miei preferiti in assoluto.

Questo "A Kind Of Magic" è principalmente noto come la colonna sonora del film "Highlander: L'Ultimo Immortale" con Christopher Lambert, Sean Connery e Clancy Brown (per chi non lo avesse visto gli consiglio di darci un'occhiata). Le canzoni di questo album sono una più bella dell'altra: ricco di ballate romantiche ma soprattutto di canzoni hard rock allo stato puro, ricche di adrenalina, rabbiose e diventate ormai a distanza di anni canzoni cult e capolavori indimenticabili. Tra queste perle hard rock ricordiamo la spettacolare e elegante "One Vision", con un introduzione da brivido e un riff di chitarra semplice ma efficace: per tutta la durata della canzone l'ascoltatore viene avvolto da un'energia che solo i Queen sono in grado di sprigionare. Segue poi "A Kind Of Magic", scritta da Freddy Mercury e arrangiata da Roger Taylor, molto orecchiabile e molto amata dal pubblico. "One Year Of Love" è una bellissima ballata con un delizioso assolo di sax: la voce di Freddy è calda e incanta dalla prima all'ultima nota. "Pain In So Close To Pleasure", scritta da John Deacon, con un buon testo e una bella base ritmica anche se dopo qualche minuto risulta troppo monotona, nel complesso è più che buona. "Friends Will Be Friends" è una delle canzoni simbolo dei Queen anni Ottanta, che è diventata un cult soprattutto nei live, sempre richiestissima e molto amata. Segue "Who Wants To Live Forever", un capolavoro immortale con bellissime melodie di violini e chitarre, forse la più bella e grandiosa dell'album, emozionante come non mai; incredibile pensare che Brian May la abbia scritta in pochi minuti mentre si trovava su un taxi diretto all'aeroporto. Il testo è un capolavoro e lo stesso vale anche per la voce di Freddy che qui raggiunge il massimo. "Gimme The Prize" è una gustosa canzone hard rock con spunti metal, ricca di effetti sonori di spade e urla, probabilmente del cattivo protagonista del film, il Kurgan. "Don't Lose Your Head" è un esperimento riuscito tra hard rock e musica elettronica: carina anche se, insieme alla precedente, è una delle canzoni meno all'altezza del disco.

Il disco termina con "Princes Of The Universe", un altro grande capolavoro ricco di ottimi cambi che si combinano alla perfezione. Energetica, sublime, dove stavolta è Brian May a dare il meglio di sé con i suoi ipnotici giri di chitarra: una carica esplosiva che termina l'album in modo spettacolare e epico ("Here we are, born to be kings..."). In compenso non sarà all'altezza dei primi Queen degli anni settanta, come "A Night At The Opera" o "Sheer Heart Attack", ma è comunque un buon lavoro ricco di chicche che hanno trasformato i Queen in una delle più grandiose rock band di tutti i tempi.

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