E' il 1975, i Queen sono in vita da già cinque anni ed è arrivato il momento d'incidere il loro quarto album. La loro produzione, cominciata dal 1973, ha visto all'attivo un singolo di successo mondiale: "Killer Queen" e lo schema del loro sound lo si è potuto riscontrare soprattutto con i primi due album. Da precisare che il primo disco ("Queen") è un tributo ai compianti "Led Zeppelin" con tinte glam dove la potenza vocale è espressa al top e i riff graffianti di Brian May s'intrecciano alla perfezione con la voce del Signor Freddie Mercury. Miglior cosa è con "Queen II" dove queste caratteristiche sono emerse in modo esponenziale al primo album. Come detto in precedenza il singolo "Killer Queen" portò l'album "Sheer Heart Attack" ad un successo mondiale. E' con questo album che i Queen si fanno conoscere in tutto il mondo.
Presto però ci si accorse che il sound non era quello che si cercava. Forti di questa meditazione, la produzione del loro quarto album: "A Night At The Opera" fu molto lunga e molto sofisticata. In un intervista Roger Taylor (batterista) dichiara apertamente dell'ispirazione ad album del passato, come quelli dei Beatles: "Rubber Soul", "Abbey Road"... e dalla voglia di cercare di dare un tono da concept album al lavoro in corso. Non per altro l'album si chiama in onore di un grandissimo film di Groucho: esso è la colonna sonora per una serata di puro intrattenimento.
L'album è variopinto di molti generi che vanno dallo stile Rag-Time di Scott Joplin ("Seaside Rendezvous") al jazz piu' sofisticato, dal potente hard rock alle melodie orientali psichedeliche, senza dimenticare il primo esempio di Rock Opera che è la struggente "Bohemian Rhapsody".
Passiamo alla Tracklist:
L'album si apre con "Death on Two Legs (Dedicated to....") scritta da Freddie Mercury. La storia di questa canzone è abbastanza particolare. Mi limiterò a dire che i Queen dopo il successo mondiale di "Killer Queen" erano in bolletta per via della cattiva amministrazione del loro Manager. Subito il suo licenziamento Freddie compose questo pezzo tra il glam e l'hard rock ed è incredibile di come sia molto crudo e ironico allo stesso tempo. Il riff di chitarra si è sempre pensato che fosse di Brian May ma bensi di Freddie nato sul pianoforte e reso bene con la Red Special di Brian May. L'effetto delay della sua chitarra da il tono rabbioso al pezzo e fa si che sia catalogato come un pezzo hard rock.
Si passa alla seconda traccia "Lazing on a Sunday Afternoon" cortissima composizione di appena un minuto di Freddie Mercury. Racconta di come è facile stare senza fare niente la domenica pomeriggio. Il resoconto di una settimana stressante lo si chiude con l'oziare la domenica pomeriggio. Lo stile è puro jazz anni '30 e la tecnica di registrazione si è cercata di riportarla a quegli anni "d'oro". Se si sente bene la voce, la si nota megafonata: si sono prese due casse di latta e messe nella cuffia dove il suono veniva "invecchiato". Un'altra cassa di latta veniva messa davanti al microfono da studio e il canto andava a pari passo con il suono delle cuffie. Entrambi i risultati finivano nella consolle dove venivano mixati. Al momento d'incidere l'assolo, per via dei vari sdoppiamenti vocali del pezzo, finirono le tracce e il Grande Brian pensò d'inserire i suoi pochi secondi di assolo in una traccia vocale dando l'impressione di una voce che imita il suono della chitarra. Geniale!!!!!
Nella terza traccia "I'm in Love With My Car" scritta da Roger Taylor e cantata da lui stesso, esprime in modo molto rock il suo amore per le auto veloci. La cosa curiosa di questo pezzo che è tempo ritmico di 6/8 che occhio e croce puo' essere visto come il tempo del valtzer. Il paradosso divertente è che uno stile così morbido e delicato lo si affianchi ad uno stile molto aggressivo.... Se ci mettiamo pure la voce di Roger il tutto è ancor piu' paradossale.... :)
In ogni album dei Queen spicca sempre il pezzo che cerca sempre di fuoriuscire dai canoni del sound: sto parlando di "You're my Best Friend", scritta da John Deacon e pubblicata come singolo. Ancora oggi è una delle canzoni dei Queen piu' trasmesse dalle radio americane. Ho detto che fuoriesce dagli schemi ma in parte... John Deacon (la parte più timida del gruppo) è un amante del funk e i suoi gusti non sono molto rock e le sue composizioni risentono di ciò, ma è proprio questo una delle tante caratteristiche del sound dei Queen. Scrivere con quattro tecniche diverse che si racchiudono in un unico sound dei Queen. La particolarità di questo pezzo sono i vocalizzi che accompagnano la melodia di Mercury. Esercizi di canto e sdoppiamenti di pura tecnica la fanno da padrone in questa canzone d'amore.
"'39" cantato e scritto da Brian May, sorta di folk fantascientifico. Racconta di un viaggio spaziale alla velocità della luce e i viaggiatori tornano dopo un anno da questo e scoprono che sulla Terra sono passati 100 anni. Il pezzo puo' essere considerato uno dei piu' rilassanti dell'album a toni unplugged con un ritornello dove tutti e tre danno una buona dimostrazione di ottimi cantanti. La parte piu' interessante del pezzo è una progressiva scala di falsettone da parte di Roger Taylor. E' un tour de force per lui che fa uscire dalle sue corde vocali note sopra la media... Cosa curiosa che hanno riportato questa esibizione per tanti anni in tour senza sbagliare un accento e senza saltare una nota. Si ascolti la canzone nel "Live Killers".
In "Sweet Lady" scritta da Brian May si presenta come unico pezzo heavy metal dell'album. Brian May confessa che parla del suo difficile rapporto con la sua donna di quel periodo. Come la terza traccia dell'album è un 3/4 (tempo valtzer), questa volta però in tono heavy metal. Ricorda molto bene i valtzer di Strauss soprattutto nel riff caratteristico del pezzo e nel suo assolo sempre in 3/4.
"Seaside Rendezvous" scritta da Freddie Mercury, è un pezzo stile Rag-time a mo' di Scott Joplin di breve durata. E' di una allegria acuta e di una difficoltà pianistica molto alta. Segno che Mercury era anche un abilissimo pianista. Il testo, solo uno come Mercury poteva pensarlo. Parla delle sue passeggiate sul Rendezvous che costeggia il lungomare. Come sempre il punto piu' interessante nell'intermezzo del pezzo è il duetto vocale di Freddie con Roger dove imitano le trombe e tromboni di un'orchestra jazz e del tip-tap con dei ditali. Si ha l'impressione che questa band non si prendeva sul serio....:)
Reduci da un viaggio in Giappone per la promozione del disco, Brian May rimase colpito dai costumi e dalla cultura musicale di codesto Paese e scrisse "The Prophet's Song". Ospite d'eccezione del pezzo è uno strumento "giocattolo" originario del Giappone ed è Toy Koto che non è altro che uno strumento a corda con il suono tipico orientale ed è accordato su scale giapponesi. Questo particolare strumento la fa da padrone all'inizio e alla fine del pezzo. Per un buon ottanta per cento il pezzo è di uno stile hard rock psichedelico; ricorda molto i Pink Floyd di "Wish You Were Here". Non a caso l'anno è uguale. Il tema del pezzo è un sogno ossessivo di Brian May, ricorda Lui stesso: -Ero ossessionato da questo Profeta che parlava alle masse di speranze e di Mondi migliori-. La parte piu' interessante del pezzo, oltre il solo di chitarra ma sono i vocalizzi intermedi che fanno si che il pezzo sia di lunga durata. Freddie Mercury era esperto nel canto a ritardo. Su una frase che cantava con eco lui su quest'ultimo riusciva a costruire un'altra melodia. Emozionante è il punto dove cantano tutti e tre su i ritardi di Freddie Mercury. Dopo questa esplosiva forma d'arte, arriva il solo che con grande pomposità domina il pezzo per tornare al punto di partenza con il bellissimo chorus e si chiude con il bellissimo duetto di chitarra e Toy Koto di Brian. Il duetto si conclude per dare spazio al pianoforte di Freddie che apre la struggente aria d'amore che segue.
Di tutte le ballate d'amore dei Queen, quella che sicuramente è la migliore è proprio "Love of My Life" scritta da Freddie Mercury e dedicata al suo grande amore: Mary Austin sua compagna di vita. Il pezzo è molto acustico e si apre con un duetto di pianoforte e chitarra per lasciare tre secondi ad un'arpa suonata da Brian. Quest'ultima apre la strofa d'amore accompagnata da vocalizzi che sembrano fiori che sbocciano. La batteria o piu' che altro i timpani irrompono per pochissimi secondi per la fine di una progressione che comincia con pianoforte prima, chitarra, basso ed infine i timpani del buon Roger. La chitarra nostalgica di un'amore perduto apre l'ultimo richiamo vocale (...back, hurry back...) prima che il piano e l'arpa chiudano definitivamente il pezzo.
Si dice che Brian May abbia imparato la chitarra cominciando con un Ukulele Banjo: George Formby per passare alla chitarra all'età di sette anni. E proprio con questo strumento che Brian scrive "Good Company" in stile jazzistico. Brian è stato sempre un estimatore di un'orchestra anni '20 di jazz dixieland ed è proprio da questi musicisti che si è ispirato per gli arrangiamenti del pezzo. Il brano parla della sua infanzia e di come il padre si raccomandasse al figlio di trovare sempre buone compagnie. Il brano è cantato da lui e ritornando agli arrangiamenti, Brian compì un lavoro di precisione e molto accurato perchè per far sembrare il solo una pura orchestra di fiati (trombe, tromboni, sax, clarinetti...) staccò ogni singola nota e la incise per ottenere un effetto distaccato. Lo si può notare meglio nel finale sull'effetto "campana". Perfino nel trillo finale sembra una tromba vera. E' difficile che questo sia stato fatto da un chitarrista e Brian è stato senz'altro il primo a creare questi effetti.
Si arriva finalmente, alla vera opera d'arte del rock: la mastodontica "Bohemian Rhapsody" scritta interamente da Freddie e pubblicata come singolo. Battette il primato di Paul Anke con la sua famosa "Dianna". Per quanto riguarda il tema del pezzo parla di una vita consumata in un omicidio e di un ragazzo che saluta la madre prima di finire i suoi giorni. Successivamente nel testo entrano in ballo vecchi amori di Freddie dell'opera e dell'italiano; vedi: Mama Mia, Mama mia.... e di un esplosione finale hard rock sulla voglia di reagire al sistema imposto. Sono chiari i riferimenti di ribellione di Freddie alle critiche sulla sua omosessualità. Il pezzo si chiude con una reazione di non curanza a tutto quello che circonda il protagonista del pezzo. Il pezzo musicalmente, è uno dei piu' complessi della storia del rock e come detto in precedenza, rappresenta il primo esempio di opera rock. Comincia con un quartetto vocale sdoppiato che apre al riff pianistico del pezzo per lasciare spazio subito dopo al: Mama, just killed a man.... Per due strofe la fa da padrona questo tema per esplodere in maniera progressiva al solo di chitarra molto nostalgico e struggente. Orchestralmente il pezzo stupisce quando dopo un botto in battere comincia la parte piu' difficile da descrivere e da commentare. Sta di fatto che il quartetto sdoppiato con sotto improvvisi lampi di orchestra quasi a spaventare l'ascoltatore fanno rimanere a bocca chiusa. Tecnicamente fu cantato su piste diverse dove la ghost track di Mercury fece capire molto poco della struttura del pezzo, il risultato finale fu che molte varianti del pezzo vennero pensare e incise pochi giorni prima la pubblicazione. Il solo che conclude questa parte operistica e lirica e che da forza e aggressività al pezzo da un senso di rivincità e di ribellione a tutto quello detto in precedenza nel testo. Ma la non curanza e la forza del destino porta l'atmosfera a quel pezzo che si chiude come è cominciato con una celebre frase: Anyway the wind blows....
L'album si chiude con una rivisitazione dell' Inno Inglese "God Save The Queen" riarrangiato da Brian May e suonato con l'effetto delay della sua Red special accompagnato dai timpani di Roger Taylor. Vuole essere una specie di saluto e un arrivederci a presto oltre che una benedizione alla Regina della Musica. Loro sono i Queen.
L'album è considerato da molte classifiche mondiali uno dei migliori album della storia del rock e "Bohemian Rhapsody" uno dei pezzi più importanti e più belli della storia del rock. Rappresenta nella carriera dei Queen il vero capolavoro e la svolta alla loro carriera.
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