Inside my heart in breaking....My make-up may be flaking...But my smile still stays on....

Con questa frase densa di poesia e malinconia Freddie Mercury si congeda dalle folle osannanti, che per più di 20 anni gli hanno dimostrato un adorazione senza limiti, e con loro anche gli altri membri del celebre combo britannico, che in questo modo intendono celebrare nel migliore dei modi il canto del cigno del loro leader indiscusso. Innuendo risulta così un autentico capolavoro non solo della intera discografia dei Queen, ma di tutta la storia del rock, degno erede della loro piu grande prova, A Night At The Opera, riprendendo la magniloquenza  che la Regina del rock inglese aveva sfoderato nei mitici anni 70.
L'omonima title track è una autentica bomba, potenza, stile e fantasia condensata in oltre 6 minuti e mezzo, dove ad un inizio quasi da fine del mondo si scioglie in un fantastico assolo spagnoleggiante, esegutio dal chitarrista degli Yes, Steve Howe, per l'occasione unitosi alla band, seguito da un incredibile invenzione vocale di Freddie che ci porta quasi in paradiso, per poi arrivare ad un assolo di straordinaria potenza con la chitarra di Brian sugli scudi... un pezzo che da solo vale l'acquisto dell'album.
Non ci siamo ancora ripresi dal fantastico viaggio musicale in cui la title track ci ha portato, che subito la Regina ci prende per mano delicatamente e ci immerge in un'atmosfera onirica e demenziale con I'm Going Slightly Mad con la quale Freddie ci fa capire di essere sull'orlo della follia, il tutto accompagnato da un altro assolo da legenda di Brian. Si cambia registro con la potente Headlong, canzone che io adoro, puro hardrock vecchio stampo, dove ancora una volta la chitarra la fa da padrona, anche se supportata magnificamente dal lavoro dietro le pelli del buon vecchio Roger.
Dopo un inizio cosi strepitoso si passa ad una canzone che sinceramente non amo molto, I Can't Live With You, anche se risultano ottimi i cori di supporto e la prova in generale dei 4. Don't Try So Hard è invece un disperato grido d'aiuto cantato su i toni altissimi del falsetto di Freddie, Ride The Wild Wind è uno dei pezzi più belli e aggressivi dell'album, con Roger sugli scudi sia per quanto riguarda il lavoro di batteria che per le back vocals.
All Gods People è un esempio di quell'ecclettismo che i Queen hanno sempre dimostrato in tutta la loro immensa carriera, si tratta di un gospel canonico ma di grande impatto sonoro.
Si arriva cosi ad un altro pezzo forte dell'album These Are The Days Of Our Life, che sarà anche interpretato da Lisa Stansfield e George Michael del Freddie Mercury tribute un anno dopo, ma signori qui è propio un altra musica, il "Nostro" qui con una grande prova ricorda i tempi andati della gioventù spensierata, il tutto arricchito da un altro colpo di classe di Brian e con una dedica finale per tutti i fans, quel "I still Love YOU" che Mercury sussurra al termine con immensa dolcezza e gratitudine a chi lo ha sempre sostenuto. Nona traccia del disco è Delilah, brano non trascendentale, se paragonato agli altri, ma che si fa apprezare per l'ironia; è una dedica al proprio gatto; e per l'incredibile assolo di Brian che con la fioda red special riproduce in tutto e per tutto il miagolare di un gatto. Arriviamo ora ad un pezzo che io amo alla follia, si tratta di Hitman, immenso brano heavy, con il quale i 4 membri del gruppo ci costringono ad infilare le dita nella presa della corrente elettrica, favoloso l'effetto di headbanging e il classico, per i Queen, finale ad libitum. Bijou, invece, è un delizioso intermezzo strumentale che prepara il terreno e l'atmosfera per quello che è uno dei piu grandi capolovari che sua Maestà Freddie abbia mai cantato a che i Queen abbian mai suonato: The Show Must Go On. A differenza di ciò che molti credono, questo brano è stato scritto da Brian e la frase "My soul is painted like the wings of butterflie" e l'ultimo omaggio che Brian rivolge all'amico che se ne sta per andare, il quale  gli rendera grazie sfoderando una delle più intense prestazioni vocali che  mai orecchio umano abbia mai potuto sentire.

Che dire dunque di più? Assolutemente nulla se non di inserire il disco nel lettore e farsi trasportare in un viaggio musicale senza pari e che purtoppo non potrà avere più seguiti... ma che rimarrà a testimoniare la superiorità della più grande Rock Band di tutti tempi

Carico i commenti...  con calma