I Queen sono meglio del sesso, e ve lo dice uno che non ha mai scopato. I Queen sono stati indubbiamente il più eccitante, sconvolgente ed entusiasmante gruppo glam degli anni settanta. Negli anni ottanta sono stati il miglior gruppo arena rock. Nei primi anni novanta sono stati i precursori del grunge (non lo sostengo solo io, Kurt Cobain disse che Freddie Mercury era un ottimo barista). E dal “dopo-Freddie” in poi i membri superstiti possono vantarsi di aver suonato con Chiunque, tranne che con John Deacon.
Questa raccolta, Rocks, fu pubblicata nel 1997 ed è una carrellata dei loro pezzi più heavy, da “Stone Cold Crazy” a “One Vision”, da “Hammer to Fall” a “Headlong”. La scelta dei brani è abbastanza democratica perché pesca un po’ da tutti gli album, tranne The Game e Flash. C’era anche un inedito, “No One But You”, primo e unico pezzo dei Queen senza Freddie Mercury, una discreta ballad, un po’ nello stile Beatles di “Let it Be”.Si tratta di una compilation fantastica e tostissima, carica di energia, da ascoltare nella vostra cameretta con le casse a palla per caricarvi e prepararvi alle sfide della vita, tipo combattere il nuovo pericolosissimo brufolo che vi è appena spuntato sul naso. Sono anthem adrenalinici per il guerriero di domani, quindi oggi potete starvene tranquilli a casa a guardare i puffi.
Cantando a squarciagola “I Want it All” vi sentirete invincibili e dimenticherete di essere l’unico giovanotto della vostra scuola a non aver mai avuto alcun tipo di contatto con un esemplare di sesso femminile. Vi sembrerà di avere l’intero pianeta nelle vostre mani; certo, quando la canzone finirà, capirete che era solo il mappamondo regalato dalla nonna per la comunione, ma non importa, per quei quattro minuti avete fatto il più bel sogno della vostra vita.
A proposito, vi ricordate di quando i Pink Floyd vinsero lo scudetto? No, non potete, perché non è mai successo, è solo un sogno ricorrente che spesso faccio. Avete presente i sogni ricorrenti, vero? Sono strani, un po’ assurdi, io sogno spesso David Gilmour che segna il gol decisivo, mah, che cazzata. Comunque, tornando ai Queen, bisogna render loro i giusti meriti, e ammettere che nella grandeur della loro musica è racchiuso tutto il potere carismatico del Rock, una forza misteriosa destinata a durare nei secoli, perché il Rock è immortale, proprio come Dio, It e Christopher Lambert.Carico i commenti... con calma