Queen of the Reich è un EP col quale la storica band si è presentata al pubblico.
Si parte appunto con l'omonima opener, dove sentiamo due chitarre, una riverbera in sottofondo, mentre l'altra compone un accordo preliminare che conduce ad un'acuto prolungato ed innalzantesi di Geoff Tate; repentino è il cambio di ritmo che innesta uno schema melodico dal ritmo incalzante composto da tre strofe, l'ultima delle quali suggellata da possenti acuti. L'effetto ottenuto è un'progredire vocale scalpitante e frenetico che procede per tutta la canzone.
Ci imbattiamo successivamente in 'Nightrider' che apre con basso e batteria a velocità standard, e con un'agile chitarra ritmica, lo schema melodico adotta una variazione, ove gli acuti sono disposti nel ritornello, mentre le trofe sono trainate quietamente.
La successiva 'Blinded' apre con un incremento di ritmo, che tutta via non oltrepassa i confini dell'Heavy, Geoff emette diversi acuti e fa in modo di trascinarli in vibrato, lasciando poi spazio all'intercale della chitarra solista, per poi riprendere più volte l'acuto su una lirica.
Si passa a 'The Lady Wore Black' notabile per il cambio di andatura sostanziale: lenta, con un effetto di vento che soffia in sottofondo, poche note, e Geoff che parte sostenuto per incrementare l'estensione nel ritornello. Complessivamente la melodia è lenta con brevi intervalli.
La successiva 'Prophecy' non toglie né aggiunge.
In definitiva questo EP si compone di due situazioni melodiche date dall'opener e da 'The Lady Wore Black', oltre che da tracce che ne supportano il senso. Un album che vede un ampio uso di chitarre ritmiche con accordi lenti. Ad oggi sono presenti deverse raccolte, tra cui 'Sign of the Times, dove alcune di queste canzoni sono riproposte con mixaggio più accattivante, ove Geoff Tate intona molto bene.
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