Due anni dopo l' uscita del primo album, "Quella Vecchia Locanda" torna in sala d' incisione per registrare "Il Tempo Della Gioia", il disco che chiuderà dopo due sole opere all'attivo la carriera del gruppo. La formazione della band è cambiata, con Donald Lax sostituito dal violinista Claudio Filice, e Massimo Giorgi al posto del bassista Romualdo Coletta.
Le differenze di quest'opera rispetto alla precedente sono lampanti; viene praticamente abbandonato l'utilizzo dei sintetizzatori, il flauto non riveste più il ruolo avuto nel primo album e si limita a parti di accompagnamento, a discapito di un massiccio utilizzo del violino; di base regna un'atmosfera più distesa e pacata. L'apertura del disco spetta a "Villa Doria Pamphili", una bella canzone ricca di atmosfere classicheggianti grazie al continuo sottofondo di pianoforte e violino. Rimaniamo in tema con "A Forma Di…", pezzo strumentale che vede il crescendo di violino, flauto e tastiere sublimato da dei cori di pregevole fattura. Dopo questa traccia che potrebbe benissimo essere stata rubata a un qualsiasi compositore rinascimentale (e questo non significa che sia di cattiva qualità, anzi), tocca a "Il Tempo Della Gioia", decisamente su toni diversi, molto jazzati, con un duetto alla voce tra il Giorgi e qualcun'altro. La parte centrale interrompe il tema, che verrà ripreso nel finale, con delle divagazioni dove tutti trovano lo spazio per dire la loro, anche con dei cori, come spesso capita nel disco.
"Un Giorno, Un Amico" è aperta da Claudio Filice che prova a non far rimpiangere Donald Lax(riuscendoci ???). Nei 9 minuti e 40 del pezzo sono molteplici le parti soliste di violino, accompagnate da clarinetto e pianoforte. Solo nel finale il gruppo si ricorda di avere un cantante e decide di dargli spazio. Spazio che Giorgio Giorgi occuperà come mai meglio prima. Chiude il disco "É Accaduto Una Notte". Canzone in stile "Gente Giant" senza troppe pretese.
Nel complesso un disco buono che rispetto al predecessore è suonato con una qualità leggermente superiore, e forse per questo perde qualcosa in entusiasmo e intensità.
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