Sono pronto a giocarmi la testa del Triceratopo di mio cuggino Ermenegildo che la gran parte di Voi sa perfettamente chi sia Quentin Dupieux.
Come sarebbe a dire: "e chi (cacchio) sarebbe?"
Cess.. ma vi devono spiegare proprio tutto, oh.
Mi chiedo cosa ci state a fare da anni in questo sito, l'unico di tutto il Uebb che vi istruisce su tutto, se non conoscete neppure i fondamentali?
Ajò non perdiamo tempo: mandate subito una mail all'indirizzo info@debaser.it e chiedete di venire subitaneamente DeBannati con procedura per direttissima.
Per quelli che restano, ossia quelli che lo sanno chi è ma che per via degli effetti deleteri sulla memoria dell'età avanzata se ne sono dimenticati, glielo rimembro io di chi si tratta.
E' gnentepopòdimenoché l'autore dell'irresistibile pezzo dens "Flat beat" di fine millennio scorzo: quello del video con protagonista quella sottospecie di Muppet giallo dietro la scrivania dirigenziale, ajò!
Si, vabbè, ma adesso che se ne sono rimembrati "anche ecchissenefrega", diranno Loro, lì.
Ennò, Car(r)i miei, manco per gnente.
Quentin Dupieux è Mr.Oizo.
Cioé, in realtà, è Mr.Oizo che è Quentin Dupieux.
Si, insomma è Lui, lì.
Ci siamo capiti.
#forse
Comunque.
"Mandibules" è la sua nona e attesissima opera cinematografica presentata sotto scroscianti applausi all'edizione 2020 del Festival di Cannes.
Come dite? "Cannes" non l'hanno fatto nel 2020?
E mica è colpa mia.
Comunque, dicevo.
Ci sono questi due imbecilli che in teoria vorrebbero emulare in versione française le gesta dei protagonisti del primo fondamentale capitolo di "Scemo & più scemo".
Questi due, gli scemi d'oltralpe, rubano una macchina.
Dentro la macchina, nel bagagliaio, c'è una mosca.
Ma non una normale mosca normale.
Una mosca enorme, gigantesca.
Grande quasi quanto il cofano dell'auto dove è rinchiusa: anche se non si sa bene perchè sia lì e chi ce l'abbia messa.
Anche la macchina non si sa di chi sia: se a qualcuno di Voi hanno fregato il mezzo di locomozione con un enorme moscone dentro, ora sapete chi è stato.
I due attori, oltre a ignorare l'arte della recitazione, ignorano dell'esistenza della mosca.
Dopo un po' mentre girano a vuoto dicendo cose francesi un po' a vanvera che vorrebbero/dovrebbero farci capire con che razza di svalvolati abbiamo a che fare, si accorgono dell'ospite nel bagagliaio.
Ora:
avrei la tentazione di glissare sul reiterato tormentone del "torò-torò" tra i due: ma non posso esimermi dal farne almeno un breve cenno.
Si tratta di una specie di gesto di intesa (pour homme, suppongo) di natura post-metallica la cui palingenesi risale ai concerti di Ronnie James Dio dei primi anni ottanta:
avviene quando i due incrociano le mani "a corna" in segno di condivisione d'intenti finchè morte non li separi.
Credo che in tutto (non li ho contati) i "torò-torò" siano andati ben oltre la ventina nell'arco del film: evidentemente al regista pareva una gag da slogarsi la mandibola (appunto).
Sarà che non faccio il regista, ma personalmente ho trovato la cosa stantia già alla terza volta in tre minuti.
Nel mentre che velocizzo le immagini grazie all'ausilio del portentoso tasto FF intravedo che incontrano altra gente scoppiata che li scambia per altra gente. Vanno a casa loro dove c'è una che parla a voce altissima poiché ha battuto la testa facendo sci.
Vabbè.
Dopo un po' la mosca, che evidentemente buttata la in mezzo con una parte da protagonista ma senza significative parti recitate si annoiava più di mè, per ingannare il tempo si divora un innocente cagnolino.
Per fortuna mentre guardavo il film (in rigorosa lingua d'oca) non avevo cani intorno: credo sarei stato tentato d'azzannarlo pure io pur di aver qualcosa di meglio da fare che terminare di guardare il film.
Ora che mi ci fate pensare: mica mi ricordo di averlo terminato o eventualmente come sia andato a finire.
Però è da stamattina presto che sento i miei vicini che cercano a gran voce quel piccolo furfantello peloso di Fufi, quello che spesso ama lasciare i suoi ricordini negli zerbini altrui.
Non è che l'avete visto, Voi, lì?
Io, mi sembra proprio di no.
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