"Just For Love", quarto capitolo della discografia dei Quicksilver Messenger Service, viene pubblicato nell'agosto 1970 e segna il ritorno in formazione di due dei membri fondatori ovvero Gary Duncan e Dino Valenti, rispettivamente chitarrista e voce principale. Il disco rappresenta parte del processo di transizione dal blues spontaneo, basato sull'improvvisazione, ad un suono più prettamente rock ma comunque ancora carico di riferimenti alla psichedelia.
L'album si apre con "Wolf Run (Part 1)", un intro caratterizzato da alcuni fraseggi di flauto che introduce quella che sarà l'atmosfera dell'intero platter. "Just For Love (Part 1)" è un'abile composizione armonica che gioca su un delicato accompagnamento al piano e alle chitarre acustiche, confezionata da un arrangiamento ancora una volta piuttosto cupo ma azzeccato. "Cobra" invece potrebbe benissimo far parte di "Happy Trails", dominata da una splendida chitarra blues che pone sotto i riflettori l'ottimo Gary Duncan. Con "The Hat" si raggiunge uno dei picchi dell'intera uscita, nuovamente un blues ma stavolta principalmente in chiave acustica, con un'incredibile prova al piano elettrico di Nicky Hopkins, in alcuni tratti con accenni quasi Honky Tonk. "Freeway Flyer" scorre via col suo blues rock standard mentre "Gone Again" sembra riprendere il mood di "Just For Love (Part 1)" ma ampliando le parti strumentali, come sempre impeccabili.
Si arriva quindi a "Fresh Air", brano che non ha bisogno di presentazioni, ascoltata e riascoltata da generazioni, che si imbatte con qualche anno di ritardo in quel rock psichedelico da classifica, alla portata di tutti. Il brano, costruito su una classica scala minore, richiama per certi versi il sound dei Santana ed ebbe un notevole airplay, divenendo il singolo di maggior successo della band. "Just For Love (Part 2)" rappresenta il tema finale della sua prima parte, riprendendo un pò lo schema già visto in "Happy Trails", cosa che accade anche con "Wolf Run (Part 2)" che chiude l'album coi suoi fraseggi di flauto, risultando stavolta piuttosto sinistra rispetto all'introduzione.
"Just For Love" rappresenta, insieme ad "Happy Trails", il maggior successo commerciale della band di San Francisco e segnerà anche l'inizio della fine, seguito da uscite poco brillanti e con scarsi risultati di vendite. Secondo chi scrive, questo album completa il trittico della produzione da non perdere da parte dei Quicksilver Messenger Service, insieme all'omonimo debutto e al seminale e mai troppo riconosciuto "Happy Trails".
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