Un po’ dubbiosa e forse troppo poco fiduciosa.
Ecco qual’era lo spirito con cui mi sono recata al concerto dei Quintorigo, che si è tenuto nella ormai pluri decennale Festa d’Estate in provincia di Treviso. Ero dubbiosa e poco fiduciosa perché da quando a malincuore ero venuta a sapere che John De Leo, il cantante diciamo “originale” del gruppo, aveva deciso di intraprendere la carriera da solista, immaginavo che trovare qualcuno “alla sua altezza", sarebbe stata davvero arduo per la band.
Ma ovviamente le mie aspettative sono state infrante dopo soli pochi attimi di concerto. Quella che mi sono trovata davanti è si una band rinnovata, ma che comunque ha mantenuto in tutto e per tutto il suo sound originale, un misto di jazz, blues, rock, funky, qualche nota di reggae, e sfumature pseudo elettroniche, ma che di elettronico non hanno proprio niente visto che sul palco ci sono solo Sax, Violino, Violoncello e contrabbasso.
E quelli che potrebbero essere fra gli strumenti più classici in assoluto, durante il concerto si trasformano in chitarre in grado di distorcere i suoni, corde che vengono pizzicate con un ritmo frenetico, e dita che scorrono proprio su queste corde e sui tasti del sax come le dita di un pianista su di un pianoforte. Ma ragazzi qui non c’è nessuna chitarra e nessun pianoforte!. E il tutto viene ovviamente condito con una voce femminile che dire superba e a dir poco svalutante.
Perché questa ragazza, Luisa Cottifogli, non ha nulla da invidiare al “mitico” ex-cantante. Con una semplicità assoluta e senza nessuna fatica apparente, passa da una nota all’altra della scala, di ottava in ottava, lasciando tutti sbalorditi ed estasiati. Anche lei gioca, gioca con la sua voce con grande dinamicità, distorcendo i suoni a suo piacimento per insaporire la musica con ritmi originali e studiati. Che dire, nessuna novità quindi, se non una voce dal timbro come dire, femminile.
Il repertorio è vario: per lo più tutti pezzi tratti dal nuovo album “Il Cannone” uscito proprio quest’anno. Non manca però qualche vecchia canzone riarrangiata, e qualche momento davvero emozionante. I Quintorigo, infatti, da molto sono sostenitore dell’AMREF e i suoi progetti per l’infanzia, e quando sulle note di "Redemption Song" del leggendario Bob Marley, dietro le loro spalle scorrevano immagini sull’Africa offerte dall’ associazione stessa, c’è stato un grande silenzio e lunghi sospiri...
Questa band merita davvero. E l’ Album anche. Ma questa è un’altra storia. Martina
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