Scorre, la nostra vita scorre, un flusso continuo, il giorno e la notte, il lavoro e la pausa, gli amici e i nemici, la colazione e la cena, tutto scorre, le strade e i rumori, il silenzio della solitudine, ogni giorno scegliamo una strada, ogni notte torniamo indietro, qualcuno compare, qualcun'altro scompare, ci sommiamo e ci azzeriamo, la miseria davanti ai nostri occhi, l'amore ci delude, ci illude e ci fa rivedere il sole, l'incoscienza ci guida ci trasporta, la sbornia totale è padrona, il caos e l'estasi, la gioia è un'ombra, il piacere un trucco, alla ricerca dell'incanto ci perdiamo e ci aggrappiamo, e nella polvere siamo soli.
Systems/Layers è un album raro e rarefatto, un sogno o un'incubo è quello che suonerebbero Chopin o Mozart oggi, è una fotografia della nostra vita, musica classica ed elettronica si mescolano e si scontrano, rumori di vita quotidiana, voci, ritmi ipnotici, espressionismo sonoro, musica ambientale, la colonna sonora di una vita normale, la sinfonia della nostra povera realtà.
I Rachel's iniziano a lavorare su Systems/Layers nel '97, un progetto strumentale ambientato in una realtà urbana e attuale, nonostante i suoi difetti proietta l'ascoltatore in una dimensione umana e reale, porta alla meditazione e al mistero, gioca con il cuore, il nostro, ci rende protagonisti della pellicola che scorre, un lavoro ambizioso forse non perfetto ma sincero.
Classica, sperimentale, indie-rock, post-rock, qual'è la definizione giusta non so, dipende dalla vostra vita, dal vostro viaggio, il paesaggio sonoro evidenziato è intenso e direttamente proporzionale alle vostre emozioni ed alla vostra realtà quotidiana, se la vostra idea di realtà è sbiadita se il vostro io è stordito di fronte alla vita potrete trovare sollievo e potrete scommettere ancora, e forse, questa volta, potrete vincere, finalmente.
19 pezzi che potrebbero essere uno, piano ed archi, poche percussioni, campioni vari e tastiere, atmosfere invernali.
UN FILM.
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