Se la musica fosse matematica la proporzione sarebbe: i Radio Birdman sono superiori all' 80% di tutti i gruppi esistenti, "Living Eyes" è meno riuscito del folgorante esordio "Radios Appear", quindi è migliore del 70% della musica che si sente in giro. I Radio Birdman dovrebbero di conseguenza vendere milioni di copie ed essere ospiti fissi a Domenica In.
La musica non è matematica, in classifica svettano Finley e Madonna (non Quella, quell'altra) e non ho idea di chi sia ospite fisso a Domenica In.
I Radio Birdman restano un gruppo della Madonna (Quella, non quell'altra).
Rispetto all'esordio, "Living Eyes" ha un suono più pulito ed è meno rabbioso, ma non soffre troppo della sindrome da fratello minore pur ricalcandone lo stile: riffing tagliente ma non abrasivo, suoni avvolgenti, QUELLE tastiere (colpa dei Doors, ancora una volta).
In più ritroviamo la voce sopraffina di Rob Younger e la capacità di scrittura di Deniz Tek, chitarra e vera mente del gruppo, che si sublimano in un paio di pezzi ("I-94" e "Smith And Wesson Blues") semplicemente stupendi. La bellezza del tutto rende persino inutile chiedersi, come fanno molti, se i Radio Birdman siano un gruppo Punk, Garage o Rock, perchè sono consigliabili anche a chi ascolta solo Brutal Sodom Death Metal.
Quindi perchè accontentarsi dell'ennesima promessa da NME quando esistono realtà così solide?
Per chi non avesse ancora capito, i Radio Birdman non sono un gruppo da cotta estiva ma qualcosa di decisamente più impegnativo, da cui non vogliamo separarci, nonostante la breve carriera, seguendo le band formate dai vari membri dopo lo scioglimento (New Race, The Visitors, New Christ, ecc...), chiudendo un occhio su una re-union ed un nuovo album ("Zeno Beach") realizzato più con il cuore e i muscoli che con il cervello.
Forse non è la stagione giusta, ma provate ad innamorarvi dei Birdman.
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