"A volte per far passare la nausea dovuta ad un certo tipo di musica bisogna prima aumentarla fino al limite..."

Sulla copertina di cartone (spero vivamente che i nani possano trovarla con facilità) c'è scritto "This mini album is aimed at the USA", quindi se vi siete trovati, un po di tempo fa, nel posto giusto al momento giusto (esempio nel 1997/98 a Washington...) avete tra le mani un discreto E.P. Il libretto all'interno riporta alcune statistiche e test a crocette sulla pulizia delle città, sul vivere con i timori di oggi e su come sia sempre una bella cosa sorridere agli altri (niente di niente riguardo ad una singola nota suonata nel disco).

Il periodo, come si intuisce, è quello di Ok Computer; il sound anche. Si apre con Airbag, l'unica canzone contenuta anche nell'LP: chiaramente non mi sogno neanche lontanamente di descriverla, anzi sento già un lieve crampo allo stomaco per il fatto che ne stiamo ancora qui a discutere. La traccia che merita di più sicuramente nell'E.P., assieme a "Pearly" (contenuta anche in Lost Treasures) è "Polyethylene [Parts 1 & 2]": una chitarra acustica arpeggiata accompagna il lamento di Thom lungo una dolce melodia (tipo Street Spirit), poi subito un cambio di ritmo e la chitarra diventa elettrica. Ora Jonny non arpeggia, mena bruscamente e il tutto sa molto di Paranoid Android mischiato a Just, solo basso chitarra voce e batteria... fantastico... neanche uno "svalvolamento" elettronico strano... solo Rock'n'Roll.

Purtroppo il mini album che poteva essere un capolavoro tra i tanti della band cade lievemente con le prime note di "Meeting In The Aisle": una base simil hip-hop accompagnata per tutta la sua durata da un riff di chitarra "spaziale", pieno di fade in e fade out, delay e loop vari alla Massive Attack e neanche un verso cantato... già si sente la voglia di Kid A. Chiude "Palo Alto", qui si fondono vecchio e nuovo dei Radiohead: Thom canta come sia incerto il futuro, gli intermezzi arrabbiati di chitarra e i riff sono riconducibili a quelli prettamente 1997 ma c'è l'elemento "Elettronica storta" (National Anthem) che comincia ad insinuarsi prepotentemente in sottofondo arrivando ad impastare tutto il sound, rendendolo più Chemical Bros feat. Someone Else che altro.

Questo è tutto, ora se permettete vado a vomitare.

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