Radiohead.
Sono in molti a odiare questo gruppo, per i motivi più disparati. Il fatto è che o li si ama, o li si odia, e se c'è una cosa sulla quale non si può discutere, è il loro mutare costantemente, il loro continuo e sempre sorprendente cambiamento di stile. "Ok Computer" - il loro vertice artistico, classe 1997 - rientra nei migliori dischi mai creati? Estremismo. Rientra nei peggiori dischi mai creati? Altro (e ben più grave) estremismo. In verità, è solo uno splendido album, da assaporare e amare. Le emozioni che comunica sono indescrivibili a parole, ti fa cadere in un tunnel bianco e luccicante... Pop. Pop ben confezionato, pop di altissima qualità. Questo è vero. I maliziosi lo soprannominano "useless pop", inutile. Però bisogna riconoscere che sanno suonare e la voce di Yorke è davvero bella.
Dico solo che se c'è un disco in grado di rispecchiare l'indaffarato vai e vieni moderno, che rispecchia la crisi del nostro tempo, è proprio questo. Dolce. Ma anche pessimistico. I Radiohead sono sempre avanti di anni, questo si sa, difatti "Ok Computer" uscì undici anni fa ma risulta pienamente comprensibile solo ora, nel 2008.
Il disco si apre con la sconvolgente "Airbag" e si conclude con la rilassante "The Tourist". Non c'è alcun concept? Non ne sarei così sicuro. Alcuni ipotizzano sia una rappresentazione delle fasi umane, dalla nascita alla morte, dall'inizio alla fine. Io concordo.
Non intendo addentrarmi ed esaminare le viscere di questo capolavoro/schifezza; vi basti: che se cercate un disco in grado di ritrarre il ventunesimo secolo sotto tutte le sue sfaccettature, non potrete trovare niente di meglio che questo. Poi che piaccia o non piaccia... è irrilevante.
No alarm, and no surprises.
Silent.
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