Un'inondazione di percussioni, ritmi, progressioni gioiose ma ciniche nella loro nascosta complessità tantoché dopo alcuni ascolti sublimano in una sedimentazione colta ma assente. Effimero il tappeto musicale, ammaliante perché non si fa acchiappare, ma così denso e coinvolgente che scatena una gioia sincera al cuore.

E meno male che è breve l'impatto musicale, il mini ellepì di neanche un quarto d'ora basta e avanza. Cinque pezzi frenetici e oscuri che mischiando underground pop punk wave cavalcano una sguaiata intelligenza nel proporsi compulsivi. Ma leggendo le note del retrocopertina siamo in una botte di ferro: etichetta Happy Squid, Pasadena CA.

E poi i protagonisti: John Talley-Jones, Kevin Barrett, Jay Jackson, Debbie Spinelli, Rob Malone, Michael Kors, tutta gente che in parallelo se la faceva coi 17 Pygmies, Trotsky Icepick, 100 Flowers, Urinals, non so se mi spiego.

Concerti dal vivo con un'energia incredibile, quattro dico quattro dei sei componenti a formare una squadra propulsiva di picchiatori tra batterie, tamburi, congas e chi più ne ha più ne metta. Un vortice di colpi irresistibili, un risultato sfiancante ma tutti contenti alla fine.

L'anima ride... "fuori rotta", naturalmente.

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