Raekwon a.k.a. The Chef è da sempre uno dei membri più in vista del mitico Wu-Tang Clan, supergruppo newyorkese che più di tutti gli altri ha contribuito all'evoluzione delle moderne sonorità del rap con il suo fenomenale esordio "Enter The Wu-Tang (36 Chambers)". Mixando con dedizione ed un pizzico di furbizia antiche filosofie orientali, vita di strada e vecchi spezzoni di dimenticati kung-fu movies, il clan più famoso del rap ha da subito suscitato l'interesse degli ascoltatori e della critica di mezzo mondo per il suo approccio genuino ed originale nei confronti della materia trattata, e i successivi album solisti dei suoi vari componenti hanno confermato le premesse del superbo debutto di RZA e compagni.
"Only Built 4 Cuban Linx" esce nel 1995 per l'ormai scomparsa Loud Records, e resta tutt'oggi, assieme a "Liquid Swords" di GZA, il migliore album solista di un componente del Wu-Tang Clan.
Nelle 18 tracce dell'album, interamente prodotte dal maestro del campionatore RZA, le immense capacità di storyteller del nostro Chef Raekwon risaltano nel loro massimo splendore, storie di vita vissuta ed intrighi degni dei migliori gangster-movies si fondono alla perfezione con basi cupe ed ipnotiche, con quel tipico "Wu-Tang Sound" ormai passato alla storia.
Risulta allora quasi scontato e inutile citare capolavori assoluti come l'oscura "Criminology", oppure "Incarcerated Scarfaces" ed il suo magico storytelling, passando per altri piccoli gioielli come "Guillotine (Swordz)", eccezionale posse-cut zeppa di richiami orientaleggianti, "Ice Cream" con la sua base leggendaria ed ipnotica, per poi giungere alle atmosfere da Padrino di "Wu Gambinos", con il Clan al quasi completo.
Costante del disco, oltre alla sua qualità musicale praticamente eccelsa, è la presenza al microfono di Ghostface Killah, che accompagna il nostro maestro di cerimonia in quasi tutte le tracce, distinguendosi per il suo timbro di voce unico ed il suo slang intricatissimo e quasi introducibile al di fuori dei 5 Boroughs.
"Only Built 4 Cuban Linx" è, insomma, un album da non farsi scappare, un classico del rap che, a 10 anni dalla sua pubblicazione, non risulta per nulla datato, e che si ascolta ancora con piacere, piacere che solo un gruppo come il Wu-Tang Clan, che ha segnato indelebilmente la storia della musica nera (e non solo), riesce a regalarci.
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