Dopo un’ora trascorsa ad aspettare l’autobus e un’altra mezz’ora per arrivare alla discoteca di fiducia, ecco che mi ritrovo con questo doppio live dei Rainbow tra le mani.

Ad un primo sguardo rimango deluso poiché la tracklist comprende solo otto brani ma, ad uno sguardo più accurato, la smorfia di delusione scompare dal mio volto dal momento che ogni canzone dura, in media, una quindicina di minuti. E finalmente, dopo tre ore, torno a casa e metto sullo stereo questo nuovo album dei Rainbow appena uscito (anche se il concerto risale al lontano ’77); registrato a Monaco, sarà una delle ultime performance del gruppo che vede Ronnie James Dio come front-man (era una data, infatti, facente parte della tourneè promozionale di “Long Live Rock’n’Roll”).

Dalle quattro grosse e potenti casse dello stereo escono fuori le prime note, niente di meno che il riff duro e graffiante di “Kill The King”, canzone che spero tutti conosciate. La voce di Dio si fa forte e “cattiva”, la chitarra è violenta, il basso di Bob Daisley funge quasi come una seconda chitarra e la batteria del povero Cozy Powell si rende forte e pesant; le tastiere di Dave Stone, per ora (e ripeto, PER ORA!), non si fanno troppo notare. Purtroppo, già da adesso si sente che l’audio del cd non è ottimo.
Il concerto prosegue con le note blues tanto care a David “The Gentleman” Coverdale… e già, si tratta proprio di “Mistreated”: Ronnie James Dio riesce a cantare divinamente (n.d.r.: ora capisco perché il suo nome d’arte è Dio) passando da una voce “violenta e graffiante” ad una voce molto dolce e malinconica tanto da riuscire a far suo questo brano. Gli undici minuti e rotti del brano sono occupati principalmente da fantastiche improvvisazioni da parte dell’intera formazione ed ecco che anche Dave Stone e le sue tastiere si fanno sentire.

Inizialmente, il disco prosegue con ulteriori impressionanti improvvisazioni alla chitarra (e, come ben sappiamo, le improvvisazioni del “Man In Black” ricordano molto Bach) e, subito dopo è il momento della celeberrima “16th Century Greensleeves” qui proposta in una versione particolare: molto più “heavy sound” rispetto l’originale, forse addirittura migliore. Nuovamente improvvisazioni per Blackmore “ed è subito sera” dato che le parole che introducono questo brano sono “When Evening Falls” (“quando scende la sera”), si tratta, ovviamente, di “Catch The Rainbow”, in una versione allungata che dura ben 17 minuti e mezzo, dove la voce di Dio si fa di nuovo malinconica e potentissima allo stesso tempo. I passaggi di chitarra sono molto classicheggianti e le improvvisazioni (scusatemi per la ripetizione continua di questo vocabolo) di voce, basso, tastiere e batteria non sono affatto poche. Il primo cd si chiude, quindi, con “Long Live Rock’ n’ Roll”, nella quale il folletto italo-americano rende partecipe il pubblico facendolo cantare in risposta a lui stesso.

Interrompo momentaneamente la lettura de “Il Signore Degli Anelli” (n.d.r.: dato che mentre stavo ascoltando questo capolavoro stavo leggendo questo fantastico libro) per inserire il II cd; questo, si apre con “Man On The Silver Mountain” proposta, per l’occasione, in una versione da un quarto d’ora. La violenza del brano è la medesima delle precedenti e subito ennesime improvvisazioni dell’ intera line-up e assolo da far appassionare di questo gruppo qualsiasi individuo non lo conoscesse; ottimo, soprattutto, il lavoro di Cozy Powell.
Ma i Rainbow non finiscono di stupirci e proseguono con la lunga (ben 25 minuti e passa) “Still I’m Sad”. Purtroppo, questo è l’ultimo brano che presenta ulteriori improvvisazioni e ulteriori assolo, Blackmore ri-propone (per chitarra elettrica) pezzi di Bach su pezzi di Bach, mentre fra le note delle tastiere di Dave Stone mi sembra di scorgere (anzi, di udire) qualche cosa di Rossini. L’assolo di batteria è impressionante, forse addirittura “perfetto”, e mi rendo conto che le parole di R.J. Dio in memoria di Cozy sono giustissime e più-che-meritate: “Il mondo ha perso il più grande batterista mai esistito e, allo stesso tempo, una grandissima persona” .

Il concerto si chiude con la “metallara” (concedetemi questo termine) “Do You Close Your Eyes” che purtroppo, pur durando quasi dieci minuti, non presenta improvvisazioni ma solo un solo di chitarra, un ennesimo di tastiere ed un ottimo accompagnamento di basso e batteria. La voce, invece, si fa di nuovo carica di energia e potenza. In complesso questo double live album risulta ottimamente strutturato, dal sound heavy e, a mio parere, migliore di “On Stage” . Le pecche? Una sola: pur essendo ufficiale, l’audio sembra quello di un bootleg.
Il dvd relativo a questo “capolavoro-nel-vero-senso-della-parola” dovrebbe essere già uscito ma, a dir la verità, non l’ho ancora trovato (purtroppo) e dicono contenga anche tre bonus… Intanto continuo a proferire che Ritchie Blackmore, Ronnie James Dio e Cozy Powell sono rispettivamente il mio axe-man preferito, il mio cantante preferito e il mio drummer preferito.

Ah, dimenticavo: il cd è correlato di un bellissimo e interessante booklet ricco di foto e articoli sui Rainbow nel quale ho letto che il “Man In Black”, anni or sono, era stato arrestato per aver scagliato la chitarra contro due ragazzi che pogavano... bhe, penso che del caratterino di Blackmore siate già a conoscenza…

Tracklist:
CD1: Kill The King (04.41) / Mistreated (01.03) / 16th Century Greensleeves (08.21) / Catch The Rainbow (17.31) / Long Live Rock’ n’ Roll (07.33)
CD2: Man On The Silver Mountain (14.39) / Still I’m Sad (25.16) / Do You Close Your Eyes (09.37)

I Rainbow:
Ronnie James Dio (frontman)
Ritchie Blackmore (chitarrista)
Cozy Powell (drummer)
Bob Daisley (basso)
Dave Stone (tastiere)

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