Tanto tempo fa, quando l'Italia era un paese povero povero, e tutti i poveri uomini del sud non avevano un lavoro, esisteva un fenomeno chiamato migrazione. La migrazione consisteva in una o due o più famiglie che si imbarcavano su di un vascelletto e attraversando l'Atlantico raggiungevano le ambite coste dell'Argentina o del Brasile o degli Stati Uniti D'America... gran paese questo; già. Un paese che li accoglieva con le braccia spalancate, dandogli frutta e verdura e cibo caldo... ma soprattutto una possibilità per il futuro: una cosa mai vista dalle loro parti, dove tutto era un saliscendi a dorso d'asino e un mangiar patate e pescare lupini per compare Turiddu. E questi, non paghi, che cosa fanno? Bene, impiantano le prime reti di commerci al di fuori della legge, si organizzano per aggirare i controlli di ogni genere, cercano di favorire i membri appartenenti a questo o a quel clan.

La vita, in alcuni quartieri di talune notissime città, diviene un coacervo di loschi affari, di raggiri e violenza; dove e farne le spese, per poco s'intende, sono gli originari abitanti del luogo. Le trame di suddette organizzazioni hanno capi e code in tutto il mondo, ma in special modo nella nostra cara beneamata Italia, il paese della trippa e della mamma, del mitra e della lacrima, dello scoglio e della murena; per finire: dell'alga e della merda sotto-riva.

Tutto questo fenomeno di putrefazione sociale e di cancrena internazionale viene riproposto in toni elegiaci nel disco di questo tal Raiz; il quale dà una visione dell'imbarbarimento della nostra vita a dir poco soave e giustificatoria, neanche si trattasse di una novella Iliade dove un Enea, mafiùs, è arrivato al di là dell'atlantico per continuare la gloriosa stirpe italica.

Parte la sigla dei film Luce... I paragoni coi fenomeni migratori di Arabi e Maghrebini sono a dir poco imbarazzanti, perchè: primo, noi non abbiamo nulla a che fare con quelle società, se non per certi crimini storici di cui siamo colpevoli nei loro confronti (vedi l'Eritrea o la Libia col mai troppo lodato JimMorrison-Gheddafi); secondo, queste persone di cui lui parla non sono mai esistite.

Un fatto, io avevo una nonna che ha vissuto al sud tutta la vita e non ha mai potuto fare quello che nella vita più le andava a genio: i parenti erano costantemente terrorizzati del parere dei "vicini", e lei, da donna intelligente, ha dovuto rifiutare tutti i lavori e gli studi che più le si confacevano.
Per di più era sposata con un impotente, mio nonno per la cronaca, che a suo dire la obbligava a non parlare mai e a starsene chiusa in casa per giorni e notti. Magico sud di sole amore pane e fantasia!

L'epoca del grand tour è finita... l'Italia è quello che è: un coacervo di mafie e clientelismi di vario genere, dove è impossibile fare qualcosa se non conosci Tizio che poi ti introduce a Caio. Raiz ci canta che questa è una terra bellissima... Ma va a caghè Pistola.

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