Dopo l’ottimo debutto Herzeleid, nel 1997 i Rammstein ritornano con Sehnsucht che li farà conoscere anche al di fuori della Germania. Ma passiamo all’analisi dell’album: si comincia con la title track, Sehnsucht (voglia, desiderio), un ottimo brano che verrà spesso riprodotto in sede live. Una melodia fischiettata introduce il primo singolo dell’album, Engel (angelo), caratterizzato dalla voce bianca di una certa Bobo e dal refrain fischiettato. In Tier (bestia) il testo, come la musica stessa, si fa brutale (un padre che stupra la figlia) mentre in Bestrafe Mich (puniscimi), un brano molto cupo, si parla di rapporti sadomaso.
Ecco il brano cardine dell’album, Du Hast (tu hai/odi), immancabilmente riproposto in sede live oltre che nella colonna sonora di Matrix. Questo brano attirò addosso alla band i media che sostenevano avesse ispirato i due killer di Columbine. Arriva quindi Buck Dich (piegati), brano molto heavy con un esplicito riferimento sessuale come testo, seguito dall’inquietante Spiel Mit Mir (gioca con me). Nella ballad Klavier, molto coinvolgente, troviamo un’ottima prova vocale di Till Lindemann, davvero molto ispirato. Di buon livello anche Der Alte Mann (il vecchio) Eifersucht (gelosia) e Kuss Mich [Fellfrosch] (baciami[rana pelosa]), che conclude un album davvero ottimo.
Album che potrebbe far storcere il naso a molti defender metallari perché troppo poco heavy, senza assoli o prodezze dei singoli, che invece lavorano come un sol uomo, e a molti altri non metallari che potrebbero considerarlo troppo heavy. Non è un album classificabile in un genere preciso, per questo potrebbe attirare ascoltatori dai molteplici gusti musicali. Eccezionale.
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