Io credo nei miracoli ed in un mondo migliore per noi due.
Inizia così «Brain Drain», undicesimo album in studio dei Ramones, pubblicato il 23 marzo 1989.
Questo è l’album da avere, al pari dell’esordio, per chiunque non sia un maniaco completista, perché segnò la definitiva rinascita della banda.
I precedenti «Too Tough To Die», «Animal Boy» e «Halfway To Sanity» furono segnali di vita incoraggianti dopo che in tanti – troppi – si affollarono al capezzale recando in mano le copie di «Pleasant Dreams» e «Subterranean Jungle», contriti in volto ma raggianti perché loro lo previdero già nel 1974 che quei quattro incompetenti non sarebbero potuti durare; anzi, dopo dieci anni, non sarebbero dovuti durare.
Che soddisfazione, vederli perennemente esclusi dalle posizioni calde delle charts, anche quando collaborarono con Phil Spector, anche quando incisero «Baby, I Love You», anche quando irruppero timidamente sul palco di Top Of The Pops umiliati da un playback che ancora grida vendetta.
Che soddisfazione sarebbe stata se non fossero approdati al 1989, per tutti quelli che non prestarono né presteranno ascolto a «It’s Gonna Be Alright» e «Touring» e se pure inavvertitamente lo facessero, il senso non lo afferrerebbero comunque.
Anche io credo nei miracoli ed in un mondo migliore per noi due.
Ebbene, non si sarebbe potuto definire altrimenti il clamoroso successo che arrise a «Pet Sematary», un miracolo e la speranza che il mondo fosse migliore di quanto si pensasse: li diedero per spacciati ad ogni piè sospinto e loro se ne fecero beffe ed in «Pet Sematary» si fecero seppellire tutti e quattro e su di loro calò una sfavillante lapide luminosa.
Tutti e quattro, giù nella fossa, Joey, Johnny, Dee Dee e Marky.
Molti non lo digerirono, quell’effimero successo, però stapparono le bottiglie di quello buono quando, da lì a qualche giorno, Dee Dee lasciò casa e famiglia: brindarono, perché non sarebbero potuti durare senza Dee Dee, e Joey e Johnny che erano entrati in guerra tanti anni prima e da allora nemmeno si parlavano né si scambiavano uno sguardo. Non erano più una famiglia felice i Ramones e forse, a dar credito alle loro autobiografiche confessioni, non lo furono mai.
Non sarebbero durati oltre, se non avesse bussato alla porta CJ. Di certo non tornarono ad essere una famiglia felice, ma ebbero la forza di andare avanti, per regalare a tutti noi, loro figli, la speranza che i miracoli accadano ed il mondo sia migliore di quanto non si pensi, proprio come succede nelle famiglie.
Ed allora furono i Ramones ad alzare i bicchieri di carta colmi di birra calda da quattro soldi, augurando a tutti buon Natale, peraltro in lieve anticipo sui tempi. Ma questi furono immancabilmente i Ramones, quelli che augurarono buon Natale a marzo e si misero in viaggio verso Rockaway Beach a dicembre.
Molti persero la speranza di poter assistere al loro fine carriera e si consolarono definendoli dei reduci, patetici, confidando che di lì a poco sarebbe stato tempo di grunge e corporate punk.
Si ingannarono anche questa volta, e che bello che ci fossero pure Eddie Vedder, Tim Armstrong e Lars Frederiksen a salutare Joey, Johnny, CJ e Marky quando salirono su di un palco per l’ultima volta. E tornò pure Dee Dee, perché comunque furono una famiglia, seppure infelice.
«Brain Drain» è tutto, fuorché un album di reduci.
Il suono è potente, pieno come mai fino ad allora, e brani come «Zero Zero UFO», «Learn To Listen» e «Ignorance Is Bliss» testimoniano la strepitosa vena di “quei” Ramones,
E la voce di Joey, che ruggisce dagli amplificatori, ma pure esorta a credere nei miracoli ed in un mondo migliore.
Io credo nei miracoli, anche se non sempre i miracoli accadono.
Fu talmente potente l’impatto di «Brain Drain» che i Ramones ne trassero vita per altri tre album bellissimi.
Joey fu talora costretto a cedere il microfono, prima di cedere definitivamente, ma prima volle invitare tutti a non preoccuparsi per la sua sorte e testimoniare che quello che visse fu sempre un mondo meraviglioso, anche se non fu miracolato; poi cedettero Dee Dee, Johnny e Tommy, ed oggi restano solo CJ e Marky a ricordare cosa significano i Ramones.
R-A-M-O-N-E-S!
Io credo nei miracoli ed in un mondo migliore per noi due, o almeno per te.
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