La fortuna non ha mai sorriso ai Ramones, questo bisogna ammetterlo. La loro grandezza fu ricompensata soltanto dopo il loro scioglimento nel 1996, cioè quando il mondo capì di aver perso uno dei più grandi gruppi rock di sempre, di aver perso gli ideatori (o i perfezionatori) del punk rock.
Un pò di riconoscimento (dovuto) non l'avrebbero disdegnato negli anni '70, cioè agli inizi della loro carriera, quando erano incensati dalla critica, ma non ottenevano i risultati sperati con le vendite dei dischi.
Almeno la critica li ha sempre sostenuti (almeno quello) e, anche, giustamente. Dopo "Ramones" (1976), "Leave Home" (1976) e "Rocket To Russia" (1977), dopo le fatiche del live "It's Alive" (registrato nel 1977 e pubblicato due anni dopo), i Fast Four sono pronti per tornare in sala di registrazione per sfornare un altro LP.
I Ramones tornano a registrare con un nuovo batterista però, giacché Tommy Ramone aveva deciso di abbandonare il ruolo del punk rocker per vestire i panni (più consoni) del produttore discografico. Al suo posto fu scelto Marc Bell, compagno di bevute e disastri di Dee Dee Ramone. Da allora sarà per sempre Marky Ramone.
Con i membri allargati metaforicamente a cinque (Tommy si occupò della produzione del quarto album in studio), i Ramones decidono di unire l'utile al dilettevole, cioè sfornare un disco di successo senza rinunciare al loro credo musicale.
Sound che irrimediabilmente risulta intaccato dalla "ragion di mercatura". Nella speranza di imporsi sul mercato discografico, i quattro decidono di virare sun pop punk che offre inaspettati spunti melodici.
All'apparenza il canovaccio stilistico è lo stesso: a parte "I Wanted Everything" e "Questioningly", tutte le canzoni non superano i soliti tre minuti, ma si nota la differenza di sound con i tre primi album. Se "I'm Against It", "Bad Brain" o "Go Mental" sembrano voler dire: "Ehi siamo sempre i Ramones e siamo pronti a dimostrarlo!", altre tracce come "I Just Want To Have Something To Do" o "Needles & Pins" (cover Searchers) sono esempi della nuova linea intrapresa dalla band in quest'occasione. Canzoni orecchiabili, godibili ad un primo ascolto, ma che lasciano l'amaro in bocca pensando che quelli che suonano sono gli stessi di "Today Your Love, Tomorrow The World" e "Gimme Gimme Shock Treatment".
A parziale difesa è giusto anche dire che dopo i primi album immensi, era anche giusto tentare una nuova esperienza per evitare di scadere nella ripetitività (rischio sempre dietro l'angolo nel mondo del Punk Rock).
Voglio concludere, però, elogiando il pezzo forte di questo disco: "I Wanna Be Sedated". Il riff incalzante e la melodia orecchiabile la rendono una delle migliori canzoni dei Ramones. Il cantato di Joey Ramone è assolutamente affascinante e trascinante (che ha costretto il sottoscritto ad ascoltarla continuamente!).
Come al solito, l'album non vende come dovrebbe, la critica si divide apertamente tra detrattori e incensori, così come i fan, ma che, per fortuna, non dubitano mai dei loro che, in un modo e nell'altro, riescono sempre a divertirli(ci) come non mai.
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