Quando ormai sembrava che il punk rock avesse espresso il meglio di sè attraverso uscite epocali come il primo album dei Ramones, "Never Mind The Bollocks" dei Sex Pistols e il primo lavoro dei Clash, ecco che i Ramones, in pieno 77 quindi al massimo dell'esplosione punk, rimettono tutto in discussione con il micidiale "Rocket To Russia", terzo album della loro folgorante carriera e miglior album R'n'R di sempre secondo l'autorevole (allora...) Rolling Stone.

Qui c'è la summa del Ramones-pensiero: ritmi mozzafiato, una propensione a scrivere pezzi memorabili con tre accordi e una melodia di fondo che nessun gruppo punk (anche futuro...) è mai riuscita nemmeno ad avvicinare. Citare anche solo un brano di questo disco risulta limitativo, innanzitutto per l'elevatissima qualità delle canzoni, poi per il fatto che la maggior parte di queste sono state per anni parte integrante delle fenomenali esibizioni live della band.Basterebbe citare "Cretin Hop", "Rockaway Beach" e "Sheena Is A Punk Rocker" per ritenere questo disco un capolavoro che, per stessa ammissione di Johhny e Joey è IL DISCO per eccellenza del quartetto di New York che sarà per sempre il punk rock come lo conosciamo e come vorremmo che fosse. Con "Rocket To Russia", i Ramones hanno gettato le basi per il revival del Punk rock degli anni 90, risultando, a distanza di tanti anni dall'uscita i veri capiscuola del genere musicale più importante degli ultimi trent'anni.

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