"It's Alive", il doppio album che immortala il concerto tenuto dai Ramones al Rainbow Theatre di Londra il 31 dicembre 1977, è il più grande live della storia del rock'n'roll. E però ...

E però ho sempre pensato che, fosse stato registrato un anno dopo, sarebbe stato ancor più grande, avendo compreso anche pezzi tratti da "Road To Ruin", quarto capolavoro realizzato dai fratelli Ramone nel breve volgere del biennio 1976/1978.

Dopo anni passati a rimpiangere cosa avrebbe potuto essere ma non è stato, l'estate del 2011 ha finalmente portato sollievo al mio cruccio, regalandomi "The Musikladen Recordings".

È la registrazione dell'esibizione tenuta dai Ramones il 13 settembre 1978 presso lo studio di Radio Brema per il programma della televisione tedesca "Musikladen", di cui circola da tempo una versione quasi integrale in rete, ed una ufficiale ma dimezzata è presente in "It's Alive" (il doppio dvd che raccoglie vent'anni di esibizioni dei quattro in giro per il pianeta).

Ora, "The Musikladen Recordings" propone in abbinata dvd/cd, e per la prima volta in veste ufficiale ed integrale con l'intero set del bis, quella storica esibizione dei Ramones.

Ebbene sì, storica: perché nell'occasione i Ramones offrono una performance di livello comparabile a quella londinese di nove mesi prima ed in più, per la mia personalissima soddisfazione, eseguono brani da quel "Road To Ruin" in uscita da lì a pochi giorni.

E se "It's Alive" è solo la trasposizione live di un best of che pesca a piene mani in "Ramones", "Leave Home" e "Rocket To Russia", "The Musikladen Recordings" è la riedizione di quel best of, con bonus tracks da "Road To Ruin": non è poco, davvero, visto che in scaletta figurano brani del calibro di «I Don't Want You», «Go Mental», «Don't Come Close», «She's The One» e «Needless & Pins» (smielata hit dei Searchers datata 1964).

È vero, manca incomprensibilmente «I Wanna Be Sedated», l'unico vero e proprio classico tratto da "Road To Ruin", ma i cinque pezzi scelti a rappresentarlo sono più che sufficienti a rendere "The Musikladen Recordings", al pari di "It's Alive", la definitiva testimonianza della grandezza del gruppo on stage, e quindi acquisto imprescindibile per chiunque, sia o meno un fan dei Ramones.

E non mi si venga a dire che "It's Alive" può bastare e che, dopo tutto, "Road To Ruin" è un episodio "minore" nella discografia dei Ramones, ché per quanto mi riguarda (e prescindendo dal rilievo storico delle singole opere) è il preferito insieme al precedente "Rocket To Russia", un soffio sopra l'esordio e "Leave Home".

"Road To Ruin" è, per diverse ragioni, un disco rivoluzionario: per la prima volta, un pezzo dei Ramones sfonda la soglia dei tre minuti (due pezzi per l'esattezza, «I Wanted Everything» e «Questioningly»); per la prima volta, un album dei Ramones non comprende 14 canzoni, 7 per lato, bensì 12; per la prima volta nella storia del rock, un assolo di chitarra si compone di una sola nota («I Wanna Be Sedated»).

Bando agli scherzi, "Road To Ruin" è un disco straordinario, che coniuga in modo esemplare  pop divertito ed eccentrico («She's The One»), rock'n'roll duro ed incisivo («I Just Want To Have Something To Do») e melodie allegre ed orecchiabili («Don't Come Close»).

Per dirla con Tim Carson, critico del Voice: "Se prima [i Ramones] sembravano una band-farsa priva di sbocchi, adesso si sono rivelati un gruppo dagli orizzonti infiniti".

È pur vero che qualcun altro li definì una burla e che avevano "... reso la loro musica così limitata da renderla una parodia di sé stessa. Sono uno scherzo, di quelli di cui ci si stanca presto"; od anche, che "La cosa più triste di Road To Ruin è che mostra quanto siano caduti in disgrazia i Ramones" (se desiderate sapere chi spernacchiare, leggetevi l'ottima biografia "Ramones. An American Band" di Jim Bessman): ma a costoro rispondono 22 anni sulla scena, 2263 giornate spese sui palchi di cinque continenti e la stima incondizionata di chiunque vive di rock'n'roll, più che discettarne.

A questo punto, sembra una recensione di "Road To Ruin" piuttosto che di "The Musikladen Recordings", ma forse è naturale che sia andata così, anche perché non c'è nulla da dire sulle 25 tracce (diconsi, v-e-n-t-i-c-i-n-q-u-e) qui comprese, a partire da «Rockaway Beach» (la schitarrata di Johnny, Joey ad introdurre «Hey, we're the Ramones and this one's called Rockaway Beach» e poi Dee Dee con il suo inconfondibile «One, two, three, four», e mi vengono i brividi solo a scriverle, certe cose) fino alla conclusiva «We Are A Happy Family». È sufficiente riportare la scaletta dello show, e la trovate in chiusura.

In conclusione, mi riservo due considerazioni su quei crauti in sala, in rappresentanza dell'audience teutonica.

La prima. Secondo voi è umanamente possibile pogare ed headbangare rimanendo seduti? Sì, è possibile, e ce lo dimostrano quattro o cinque esilaranti ragazzetti immortalati in alcune sequenze del dvd, e che mi fanno pensare a quei giapponesi che, quando scendono in piazza per scioperare, si dispongono ordinatamente sui marciapiedi per non intralciare il traffico o recare disturbo. Fenomenali, la ragione in più per godersi il dvd "The Musikladen Recordings".

La seconda. C'è qualcosa di più assurdo che pogare ed headbangare rimanendo seduti? Sì, e questo ce lo dimostrano le femmene pittate e l'uommene scicche (felicissima sera, a chesta cummitiva accussí allèra) che, come niente fosse, sorseggiano un drink e conversano amabilmente del più e del meno: ora, posso anche capire chi staziona nelle retrovie, ma le due biondine e la brunetta in prima fila, a dieci centimetri da quell'ossesso di Dee Dee, come accidenti fanno? Aoh, mica siete alla Konzerthaus Berlin!

La scaletta

Rockaway Beach / Teenage Lobotomy / Blitzkrieg Bop / I Don't Want You / Go Mental / Gimme Gimme Shock Treatment / You're Gonna Kill That Girl / Don't Come Close / I Don't Care / She's The One / Sheena Is A Punk Rocker / Havana Affair / Commando / Needles & Pins / Surfin' Bird / Cretin Hop / Listen To My Heart / California Sun / I Don't Wanna Walk Around With You / Pinhead / Do You Wanna Dance / Judy Is A Punk / Today Your Love, Tomorrow The World / Now I Wanna Sniff Some Glue / We Are A Happy Family

 

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