Con grande onore ed estrema nostalgia mi accingo a recensire il più recente e discusso lavoro di una delle più grandi Punk Band della storia, l'unico gruppo contemporaneo ad aver ereditato… anche se non completamente lo stile Clash. Recensisco i Rancid.

Vorrei fare una premessa: i Rancid sono stati il primo vero gruppo di cui io, da fanciullo, mi sono innamorato. Ormai il Punk non è più il mio genere musicale preferito e ho scoperto musicisti ben più impegnati e generi musicali che io mi permetto di ritenere più interessanti… ma il punk rimane il punk… nella sua semplicità , nel suo essere diretti e colpirti con canzoni che spesso non arrivano ai tre minuti… è un genere a cui devo dire grazie.

Con 'Indestructible' i Rancid arrivano al loro sesto album senza che il peso degli anni si faccia sentire. L'album, che da molti è stato liquidato come tentativo commerciale di rilancio del gruppo dopo la firma per una majors (che è un delitto per un vero gruppo punk come i rancid) non è stato molto apprezzato… inizialmente neanche dal sottoscritto, ma ho avuto modo di ricredermi. Sicuramente è molto lontano dai livelli di "And out comes the wolves" (il loro terzo miglior album) e parlando di sonorità, si discosta molto dal penultimo "Rancid 2000" (estremamente rabbioso e Hardcore) fatto che ha spiazzato moltissimo i fan che ancora avevano nelle orecchie i ritornelli di canzoni rabbiosissime come "Poison" o "I am forever". 'Indestructible' si avvicina molto allo stile di "Life Won't wait" anche se mantiene una vena più Punk.

Le canzoni sono 19.. tante… come in tutti gli album dei Rancid, lecito quindi aspettarsi qualche caduta di stile. Si parte con la titletrack che non colpisce particolarmente se non per la citazione al compianto John Strummer, scomparso proprio quell'anno. Segue "Fall back down", primo singolo e video… canzone difficile da analizzare, ritenuta estremamente commerciale dai più, per me rimane un buon pezzo… sicuramente non il migliore dell'album ma comunque bella. Segue "red hot moon" bella traccia reggae, ai livelli forse anche di Time Bomb, che però ha la pecca di illudere l'ascoltatore che l'album sia moscio, visto che dopo tre tracce non abbiamo ancora veramente sentito niente che ci faccia venir voglia di pogare. Meno male che arriva lars con "David Courtney" bellissima canzone, che rialza la media dell'album. "Start now" è un episodio che non ci fà schifo ma non ci fà neanche esaltare… canzoni che solitamente nei dischi dei Rancid stanno verso la 22 o 23 non quinti in scaletta. "out of control" … sarà un caso che sia cantata ancora da Lars ma qui si ritorna all'hardcore di "Rancid 2000", quindi pogo, sudore, brividi lungo la schiena… ma dura poco. Segue "Django", bella canzone, abbastanza potente che ridà linfa a un cd partito troppo in punta di piedi.

"Arrested in Shangai" è una cacata pazzesca, non centra un cazzo con i Rancid, non so che cazzo si erano messi in testa di fare ma questa è un cacata. "travis Bickle" invece è una gran canzone in pieno stile rancid… stupenda, per me la migliore dell album, farebbe una gran figura anche se inserita tra i migliori album del gruppo. "Menphis" è un altra B sides che convince forse un pò intorno al trentaduesimo ascolto… ma è seguita da "Spirit of 87" che è una delle più riuscite dell'album e qui i Randid tornano a picchiare… ma smettono ancora prima di ricomincialre visto che sfornano la cacata n. 2: "Ghost Band" canzone che potrebbe fare da sigla per un cartone animato con tanto di ola nel ritornello. "tropical london" invece è bella, romantica ma lo stile è quello dei Rancid e rimane una gran bella canzone con un ottimo ritornello. "roadblock" è corta ma incazzosa ed è manna che piove dal cielo. "Born frustrated" è carina ma niente di più … per la serie senza infamia e senza lode come la seguente "back up agaist the wall" probabile b side ripescata di " life Won't Wait" . "Ivory coast" convince già molto di più senza spaccare, ma si sente che qui si ingrana una marcia in più che perde subito giri con "Stand your ground" che non è niente di che. Per fortuna l'ultima "Otherside" invece è tirata e spacca.

CONCLUSIONE: un album povero di perle, poco cattivo ma con canzoni comunque per lo più belle (a parte 3 o 4 episodi) e qualche botta adrenalinica di sano Punk vecchio stile. Non è il loro peggior album, checchè se ne dica, ma li abbiamo sentiti su livelli molto più alti. Speriamo sicuramente in un loro ritorno un pò più energico e con un album che convinca pienamente e non a metà come purtroppo il seguente.

FUCK FOREVER

 

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