Dopo gli Aktuala voglio parlare in questa sede di un altro personaggio molto legato a Franco Battiato, ovvero il suo disegnatore di copertine, nonché musicista in proprio, Francesco Messina.
Come Franco, anche Messina è nato in Sicilia ma per sbarcare il lunario si era trasferito a Milano, nella città della musica alternativa italiana. Infatti in quegli anni le etichette Bla Bla e Cramps avevano molti personaggi e punti in comune, tant'è vero che il primo disco di Francesco, in coabitazione con Raul Lovisoni, lo produrrà nel 1979 proprio la casa discografica di Gianni Sassi, che da lì a un anno avrebbe chiuso i battenti. E il produttore, per l'occasione, sarà proprio Battiato.
L'opera prima di Lovisoni-Messina ha un titolo lungo e che nasconde curiosità: Prati bagnati del Monte Analogo.
L'ispirazione, nonché la motivazione, è quella di compiere un'opera incompiuta, più precisamente il romanzo Il monte analogo di René Daumal, risalente al 1944.
Lo scritto tratta di un gruppo di alpinisti che partendo da Parigi vogliono scalare la vetta più alta del mondo, che nel romanzo è il "Monte analogo", posto su un'isola che addirittura costituisce un continente a sé stante.
Le tre lunghissime composizioni tendono a ricreare le atmosfere di questo posto dagli usi e costumi alquanto strani.
Proprio Raul Lovisoni, nella busta interna del LP, spiega come la musica sia il mezzo per la contemplazione, e per rendere l'idea dei prati bagnati una volta raggiunto il campo base.
L'intera facciata A è occupata dalla title-track, una lunghissima composizione, 23 minuti e 35 secondi, con poche variazioni, che non può far pensare a Come un incensiere all'alba di un villaggio deserto o ancor di più a L'Egitto prima delle sabbie, uscito l'anno prima. Qui la musica si "demusica", fino a raggiungere la vetta del monte, ovvero la contemplazione dell'Assoluto.
Il lato B invece è composto da Raul Lovisoni e consta di due composizioni, Hula Om, ovvero il punto più alto della concentrazione nella religione induista, e Amon Ra, l'antica divinità egizia che rappresentava il re degli dei.
Da segnalare, oltre ai musicisti autori delle tracce, l'arpa di Patti Tassini, il pianoforte di Michele Fedrigotti e la voce di Juri Camisasca.
Infine da segnalare la copertina, che con le sue palme orientali richiama direttamente a L'era del cinghiale bianco, uscito nello stesso anno.
Francesco, dopo un audiolibro dedicato ad uno scoiattolo comporrà Medio Occidente, nel 1983, un album "tradizionale" dove, quando si parla di artisti come Messina, Pio e Battiato le virgolette sono d'obbligo.
Di recente la rivista Rolling Stone ha dedicato un lungo articolo che consiglio di leggere.
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