Dopo Cynic, HIM e Novembre, continua la ricerca della serie "come eravamo prima di essere famosi": oggi poniamo la lente di ingrandimento su un'altra delle band più importanti ed influenti del panorma techno-death, sto parlando degli Atheist divenuti famosi per aver dato alla luce capolavori del calibro di "Elements", "Piece Of Time" e "Unquestionable Presence", oltre che per aver visto tra le proprie linee, strumentisti quali Steve Flynn, ovvero il cantante del gruppo e Tony Choy (bassista in forza anche con Cynic e Pestilence).
Nonostante la grande presenza all'interno dei dischi degli Atheist, di influenze provenienti per lo più da generi come fusion e progressive rock, nell'era precedente all'adozione di tale nome (il moniker venne adottato dal 1988), il gruppo a stelle e strisce conosciuto come R.A.V.A.G.E., scorrazzava per l'underground americano proponendo un thrash metal dalle tinte death, che davvero nulla aveva a che fare con la musica che avrebbero proposto poi con l'avanzare del tempo.
L'ultimo demo risalente all'era R.A.V.A.G.E. è "Hell Hath No Mercy", datato 1987, un disco composto di tre brevi tracce, decisamente più scarne e selvagge rispetto all'imminente futuro atheistiano, che se dal punto di vista compositivo ed esecutivo presentano qualche piccola pecca (la pulizia d'esecuzione non è ancora eccelsa specie per gli assoli, e comunque le composizioni spesso paiono un tantinello esagerate e troppo legate ai clichè del genere), da un lato se vogliamo più "scenico", risultano avere un impatto davvero devastante: le chitarre si snodano tra riffs e assoli sparati a velocità insostenibili, la sezione ritmica sembra indiavolata, con un basso, ora intento a stare dietro alla batteria rapidissima a costruire tappeti ritmici assolutamente imprendibili, ora tutto preso a disegnare assoli di grande gusto, nonostante ancora non ci sia Choy.
L'unico pezzo in cui si iniziano ad intravedere la voglia di proprorre qualche cosa che si distacchi dal "classico" thrash death americano, sembra essere la conclusiva "On The Slay", ricca di cambi di tempo, assoli iper rapidi ed un'impostazione vocale un pizzico meno estrema; gli altri due episodi, ossia "Hell Hath No Mercy" e "Beyond", presentano invece delle strutture molto più semplificate, con suoni distorti e nelle quali è lampante l'influenza del thrash di casa Slayer, sottolineando maggiormente l'aspetto aggressivo, facendo risultare di conseguenza le tracks più in-your-face e con un approccio più "casinaro" rispetto a ciò a cui ci ha abituato la band.
Questo è quanto troverete all'interno di questo demo, certo nonostante si noti un abisso tra Atheist e R.A.V.A.G.E., anche in questo lavoro si intravedono elementi di buona qualità, che seppur vanno ancora sviluppati in una maniera adeguata, sicuramente buttano i semi per ciò che sarà poi la storia...
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