"...ma nelle onde del deserto non si può annegare, forse perdersi o meglio cambiare strada.."

Bella scoperta, questi Rebis. Attivi fin dal 2008, riescono ad arrivare all'esordio sulla lunga distanza solo ora, ma ad ascoltare il risultato finale c'è da dire che ne è veramente valsa la pena. Il duo genovese, composto da Alessandra Ravizza e Andrea Megliola, si distingue infatti per una proposta artistica estremamente varia, in cui convivono molto pacificamente tutte le sponde e le culture del Mediterraneo, per un'esperienza acustica di gran classe in cui sono presenti le più varie influenze folk. E come sarebbe potuto essere altrimenti, considerando la storia della loro città di origine? Genova la Superba, autentica porta sul Mediterraneo e sul Mondo, ha da sempre rappresentato un crocevia tra nord e sud, est ed ovest, tra un mondo occidentale per noi "sicuro" e accogliente ed un Oriente tanto esotico e lontano quanto immaginato. E mai nome fu più azzeccato, considerando gli obiettivi che il gruppo si pone di raggiungere, ovvero "res bina", antico termine alchemico che indica l'unione e la convivenza degli opposti: assolutamente perfetto.

Partendo dalla lezione della scena cantautorale genovese e di quella pietra miliare che è stata "Creuza de Ma", ma senza comunque dimenticare quanto di buono è venuto con il tempo da un po' tutti i paesi mediterranei, i testi, spesso giocati su immagini e metafore, riflettono paure e speranze, sempre caratterizzati da una forte passionalità, che però spesso nasconde anche una fragilità di fondo. E se la stessa Genova è uno specchio del mondo in cui si muovono i Rebis, pretendere nelle liriche l'uso di una sola lingua sarebbe stato a dir poco castrante: ed ecco quindi che con estrema naturalezza si passa dal siciliano nobile di "Pir Meu Cori Alligrari", rielaborazione di un antico componimento poetico del XIII secolo, alle speranza di rinascita di "L'attesa", passando per i testi in arabo di "Un mare" e "Naufragata nel deserto", fino alle struggenti "Ya Yasmina Attunsiyya" e "Riflessi di Tegole", brano accompagnato anche da un bel video. Chiude il disco "Qualcuno, Nessuno", colonna sonora dell'omonimo cortometraggio, aggiunta alla scaletta come bonus, piccolo gioiellino che sarebbe stato un peccato lasciar fuori. "Naufragati nel deserto", una volta giunto a conclusione, conferma in toto le premesse della breve intro strumentale "La Terza Via", ovvero quello di essere un viaggio, a volte più spensierato, altre volte struggente, ma di sicuro sempre vario ed emozionante, in un mondo "interculturale" che di confini e limitazioni non vuole proprio saperne di avere, il tutto, naturalmente, sempre accompagnato dall'evocativa voce di Ravizza e dal bel chitarrismo di Megliola.

Va detto infine come sia un piacere constatare come per una volta ci si sia accorti di quanto di buono abbiamo in casa nostra, vista anche la recente partecipazione al Festival Italiano di Suzhou, con il duo genovese rappresentante della cultura, nel senso più ampio del termine, italiana all'estero, partecipazione possibile grazie al Meeting delle Etichette Indipendenti. E a questo punto non resta che andarli a vedere dal vivo, naturale dimensione dell'ensemble genovese, e lasciarsi dolcemente "naufragare". 

Rebis:

Alessandra Ravizza, canto

Andrea Megliola, chitarra classica, chitarra acustica, mandolino, fisarmonica

Anna Palumbo, clarinetto in "Naufragata nel Deserto"

Andrea Trabucco, pandeiro in "Alla Luce"

Edmondo Romano, mizmar, sax soprano, clarinetto in do, low whistle, bansuri

Edoardo Lattes, basso elettrico

Paolo Marasso, contrabbasso

Roberto Izzo, violino

Luciano Zingari, drums

Guido Ponzini, viola da gamba in "Alla Luce"

Victor Hernan Godoy Martini, violino in "Ya Yasmina attunsiyya"

"Naufragati nel Deserto":

La Terza Via

Pir Meu Cori Alligrari

L'attesa

Un Mare

Domani

Naufragata nel Deserto

La Neve e le Rose

Ya Yasmina attunsiyya

La Notte di San Giovanni

Tra le Nuvole

Alla Luce

Riflessi di Tegole

Qualcuno, Nessuno (bonus track)

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