Il gruppo è composto da Sune Rose Wagner (basso) e Sharin Foo (voce e chitarra).
Qui la limitazione raggiunge il suo picco piú alto: non solo i due finnici sono privi di un batterista in carne ed ossa, non solo vestono solo ed esclusivamente di nero (sí, proprio come i Black Rebel ), non solo si reputano amanti-parenti (si, proprio come i fratelli White) ma addirittura "Whip It On", questo il titolo del loro debut album, è suonato tutto in Si bemolle minore e le canzoni durano tutte meno di 2 minuti e 40 secondi.

Proprio così, dalla prima traccia fino all'ultima, sembra di sentire quasi sempre la stessa canzone.
C'è da riconoscere però che Whip It On è, pur avendo tutte queste strane caratteristiche, uno degli album rock piú freschi e piacevoli della scorsa stagione, riuscendo ad unire la carica distorta dei Black Rebel Motorcycle Club alle canzoni di un gangster-movie à la Tarantino.

Il brano che apre il disco, Attack Of The Ghost Rider è quello che meglio spiega le sonorità del duo nordeuropeo e di sicuro il pezzo piú riuscito dell'opera assieme al brano di chiusura Beat City; si apre con la drum machine che suona sempre un ritmo costante ed incalzante pronta ad accogliere un riff di chitarra ruffiano al punto giusto e un testo semi apocalittico "Lipstick on my face, thunder in the sky / Attack of the ghost riders..."

Molto probabilmente questo disco è uno dei pochi esempi in cui la caratteristica piuttosto sgradevole che "le canzoni s'assomogliano tutte" non danneggia affatto il risultato finale. Otto canzoni senza grosse pretese che scorrono via piacevolmente regalandoci interessanti sonorità.
Una cosa è certa: per questa volta va bene, ma il prossimo album non deve assolutamente cadere nella trappola di essere ancora una volta, come dice l'intestazione sulla copertina "recorded in glorious Bb minor".

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