Mica male 'sti Jefferson Airplane, anzi... e pensare che li ho conosciuti grazie al film "Paura E Delirio A Las Vegas" (ma sì, ricordate la scena della vasca con White Rabbit sottofondo?); poi poco alla volta mi so procurato tutti i loro dischi, anche perchè mi piaceva la voce di Grace Slick (a dire il vero mi piaceva n'altra cosa più della voce)!
E poi siamo arrivati a stasera, e m'è venuta voglia di fare sta recensione, ma così,informale, senza dex nè sin,giusto per colmare la lacuna e togliermi no sfizio.
Premessa: il disco fa sognare e/o viaggiare, e i sogni e i viaggi sono di quanto più bello possa esistere (dopo la Grace).
Dirò l'essenziale: "After Bathing At Baxter's" rappresenta un cambio di rotta azzardato e riuscito da parte di Kantner, Slick e soci... nonostante avessero dominato la Summer of Love con le "commerciali" e fantastiche "White Rabbit" e "Somebody To Love", qui decidono di fuoriuscire dal formato canzone, un po' come gli amici rivali Grateful Dead.
Da brividi. Strutture lisergiche dilatate e intermezzi che spaziano dal raga blues alla sperimentazione strumentale, vocalizzi debordanti della Slick, genialità compositiva di Kantner.
Pezzi riuniti a mò di 5 mini-suite, insomma na specie di treno che viaggia... eccome se viaggia!
Il trionfo della libertà... la libertà di inventare, di uscire dagli schemi, di volare, grazie a melodie contorte, psichedelia a livello, chitarre spaziali, Zappa, clarinetti, jazz, flauti onirici, bisbigli, amore e Lsd, ben altro che semplice folk-rock.
La conclusiva "Saturday Afternoon" è una commemorazione dei bei raduni passati, ma tutto il disco è un po' un esaltazione della vita in comune in quella San Frisco sessantottina.
Ci devo aggiungere altro? Ascoltatevi sto testamento dell'acid rock!
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