Se abitate a milano e andate a comprar dischi alle messaggerie di corso vittorio emanuele, guardatevi attorno: usciti dal negozio potreste essere fermati da un tizio sulla trentina, capelli biondicci lunghi legati, di solito ha la giacca e uno zaino.

L'approccio: ciao, piacere Gisas, ho visto che hai comprato dischi, cosa ascolti di bello?

E tu, colto tra un sentimento di bontà e soddisfazione per aver appena comprato quello che consideri un capolavoro della musica moderna, chessò, l'ennesima raccolta dei peti di Roberto Pianta e Gino Pagina, proprio tu che non vedevi l'ora di dirlo a tutti quelli che incontri per strada, che in metropolitana togli abilmente il cd dal cellophan per mostrare alla vecchia che ti siede accanto quanto sei avanti, che leggi i titoli delle canzoni ammirato dando a intendere che sì, cazzo, le conosci proprio tutte, noncurante del fatto che la gente si chiede perchè cazzo l'hai comprato allora. Proprio tu, che ti trovi in questa straordinaria e irripetibile disposizione d'animo verso il mondo, vieni sedotto nel tuo amor proprio da questo individuo che ti scongiura, primus inter pares, di raccontargli cosa pensi della musica che ascolti, sono uscito di casa solo per questo oggi e finalmente ti ho trovato.

E tu? E tu, cazzo, tu ci stai, fai un po' di smorfie, sembri un po' riccardo III quando gli offrono il regno e lui che fino a cinque minuti prima ha sterminato la famiglia solo per quello, si fa trovare con la bibbia in mano e finge di accettare solo per magnanimità questa gravosa rottura di coglioni.
e mentre apri il sacchetto e mostri il re-re-re-re-remaster pagato 40 euro, eccoti fottuto:

Gisas: grandi, gli zeppelin, sono il mio gruppo preferito, immensi
tu: gongoli, il cuore ti batte forte forte
Gisas: sai che trovo sempre meno gente in grado di apprezzare la loro musica e il loro raffinato messaggio
tu (gongolando ancora di più): in effetti, il loro rock non è cosa per tutti, sembra facile e orecchiabile, ma solo a un ascolto superficiale
Gisas: è quello che dico anch'io, ma solo gli stronzi si fermano alle apparenze, sembrano snob e antipatici, ma come musicisti sono ineguagliabili

tu: stai facendo le fusa, guardi ammirato il tuo interlocutore e vedi in lui un po' te stesso, ricordi quando eri a scuola e invece di sciropparti gli europe andavi al negozietto e ti compravi il disco dei genesis con due tomi di note di spiegazione dei testi, passavi notti insonni a chiederti perchè i tuoi amichetti rimorchiavano felici con il gioco della bottiglia e tu un cazzo, con i genesis le fighette scappavano, ma tu lo sapevi nel fondo del tuo cuore che era la rinuncia temporanea per un futuro che ti avrebbe ricompensato di tutte le sofferenze: un harem di figa tutta per te, per te che unico e solo a 16 anni hai sofferto e sudato sui genesis.

E come ti ricompensa il futuro? Con Gisas, che mentre tu sei intento a masturbarti di autocompiacimento, ha tirato fuori dallo zaino un cofanetto di plastica, che tu lì per lì scambi per un cd, dubbio fugato da certezza quando il buon giovine ti dice: sai, anch'io faccio musica, faccio tutto da solo, sto aspettando di fare il botto, un po' come i Led, ricordi? (ricordi? ma tu e Gisas c'eravate ai tempi?, ma non c'è tempo per razionalizzare, Gisas incalza e bracca la tua mente): per ora mi autoproduco, cioè suono tutti gli strumenti, a volte tutti assieme, poi mixo e masterizzo. Questo è il mio ventesimo disco, si chiama "The Fingerstyler", sono cinque canzoni, compresa un'intro, gli amici dicono che abbia davvero talento, però, sai com'è, devo pur vivere nel frattempo, e non è che posso spaccarmi il culo a fare il cameriere, io devo comporre, quindi produco musica e per ora la vendo. Guarda, sono solo 5 euro.

E mentre dice 5 guarda il tuo cd da 40 e tutto il buono che avevi sentito fino ad allora, tutto il bene che provavi verso di lui e il mondo fatto di te e di quelli come te ti si rivolta tutto contro, l'atmosfera da sogno si infrange, le fighette continuano a darla agli altri, tu sei sfigato con i tuo tomi di note sui genesis nel buio della tua cameretta tappezzata dalle piramidi di Dark Side e gli occhioni di Gisas lì, puntati dritti sul tuo faccione a farti sentire un egoista di merda.
Ed ecco il ragionamento che ti frega definitivamente: cazzo, ho appena dato 40 euro a quel porco di PIant che se li fotterà in coca e non do 5 miseri euro a Gisas, al mio sodale e sfortunato Gisas?
Un pensiero lucido ti coglie, è il solo da quando sei uscito dal negozio: ma che cazzo me ne frega, vai a fare il cameriere e non mi rompere i coglioni con la tua musica di merda, vaffanculo. Ma è solo un attimo, Gisas tiene duro, ti allunga il cd nel sacchetto degli Zep e sconfigge con questo gesto perentorio le tue apostasie.

Oh, ascoltalo e fammi sapere che ne pensi, sulla copertina c'è il mio cellulare, grazie amico.
Gisas ritorna da dove è venuto, chissà - pensi - in che condizioni vivrà, sarà in una casa occupata insieme a clandestini e puttane, e in mezzo a quel bordello compone musica. Quella musica che adesso per 5 euro è tua: e se fosse un capolavoro? se fosse davvero il primo vagito di un genio? e metti che faccia davvero il botto, questo cd è oro, me lo rivenderò alle aste, cazzo, vuoi vedere che…
E mentre te ne torni felice a casa, in metropolitana, i Led giacciono nel sacchetto, tu contempli l'opera di Gisas, copertina bianco e nero, immagine indescrivibile, il retrocopertina è bianco, il retro cd ha la sua firma. Ci rimani un po' male, l'autografo serve per l'asta, ma alla fighetta che mi stava guardando curiosa, se sto frocio avesse scritto qualche frase a effetto, almeno avrei avuto l'aggancio.

Ci provo lo stesso va': sai, l'ho appena comprato da un tizio fuori dalle messaggerie, lui cioè è l'autore, non lo conosco, ma non è detto che non sia valido, non sempre il fatto di non essere venduti in negozio è sinonimo di bassa qualità, anzi, a volte è il contrario...

Lei: hai ragione, ma alla prossima scendo, ciao.


Le canzoni: Intro, Cuba Song, Rolling Toms, Arabian Night, Missisipi (sic) Time
Per chi fosse interessato a sapere qualcosa su Gisas e le sue opere, posso fornire il tel in privato. Altrimenti, il modo per trovarlo lo sapete. Passeggiate un po' lungo il corso con un sacchetto della ricordi o delle messaggerie in mano, sarà lui a trovare voi.

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