Se credete che l'hip hop e il nu-soul femminile significhino solo formose e gelatinose bitchies s-vestite con striminziti abiti in lurex, ora dovete per forza ricredervi: c'è un deciso lato femminile della musica black statunitense che è piuttosto consapevole dei limiti che il music-business porta con sé. La portavoce di questa frangia controcorrente è senz'alcun dubbio la vocalist e poetessa Ursula Rucker, di stanza a Philadelphia, la capitale del r'n'b e del soul.

La Rucker è una realtà più unica che rara. Già con il suo precedente SUPA SISTER (K7! - 2001) aveva rivelato una verve poetica senza pari, ed ora con il suo nuovo disco SILVER OR LEAD (K7!) ci conferma in pieno la sua raffinata e penetrante arte oratoria. Per ascoltare quest'artista è necessaria, quindi, una sciolta dimestichezza con la lingua inglese.

Il sound del nuovo album della poetessa è una sintesi d'electro, hip-hop, r'n'b e nu-jazz, ed i testi sono dei veri e propri "spoken words" lanciati come macigni sui luoghi comuni e sul pensiero conformista, preconfezionato e passivo che domina i nostri tempi.
La forza della sua voce magnetica - attraverso un tono eloquente e confidenziale - attacca senza mezzi termini il materialismo e la misoginia dominanti nell'ambiente dell'hip hop, e racconta la disperazione provocata dalla droga e dalle ingiustizie sociali. Questi versi introducono l'ascoltatore nella dura vita delle donne afroamericane, ponendo luce inoltre sulla violenza imperante della società statunitense di stampo razzista. Spaccati di vita visti attraverso il filtro delle esperienze personali.

La fusione tra parole e musica, tra ritmo e poesia di SILVER OR LEAD è appassionata, trascinante ed ipnotica. Usando le parole come lame affilate lanciate contro la pochezza di pensiero che si sta diffondendo come un morbo inesorabile, la Rucker ci propone una sottile "slam poetry" in uno stile personale controccorrente al mainstream del classico Philly-sound. Il risultato è eccezionale e rende questo disco provocatorio, sempre in bilico tra analisi socio-politica ed immensa forza emo-intellettuale.

Amalgamata alla partecipazione di The Roots (Return of Innocence Lost), Jazzanova (What A Woman Must Do), King Britt (la minimale Untitled Flow), 4Hero (d'n'b in Time), Little Louie Vega (sapori latini in Release) e Society (funk e acid jazz in Q&A), la splendida voce di Ursula sarebbe capace di scatenare una rivoluzione, già solo per la fermezza della sua lucida coscienza politica.
Un'autrice singolare ed esclusiva.

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