Delicato e forte, parole vive nell'oscurità.
Nella notte che provoca quest'amore, le mie mani pigre cercano vanamente una luce affievolita, scomparsa. E mi ritrovo, al mattino, con una nuova e complicata maschera nell'armadio. Perché tutti abbiamo il nostro ruolo, abusato e insofferente, da interpretare. Qualche sporadico premio a risarcire, sconfitte che lacerano, la volontà precisa e sincera che trovo nelle tue parole d'istinto e ruggine, abbandonate tra i rifiuti. Shannon ha capito che questa storia non avrà un lieto fine. ‘Loro', gli altri che non sanno (o fingono) cos'è il valore di un sogno custodito e luminoso, uccideranno l'attore del malinconico film in bianco e nero. Il dolore resta nel tempo, tenace e freddo. Nessun dubbio sarà un ostacolo troppo grande fra me e il tuo sospiro di pensieri orfani, Shannon.
L'incedere spigoloso dal profondo, un ricordo vago di B. Brecht e Kurt Weill, teatrale e mitteleuropeo, nel piano dolente dell'opener ‘Defy this love'. La batteria nervosa, incalzante e le chitarre ruvide nei sussulti folk\rock in ‘St. Pete'. Il tenero disincanto dei toni in chiaroscuro di ‘You baffle me' (Cat Power e la Polly Jean più espressiva), l'intimismo soffuso e stringente di ‘Louise': quelle note al pianoforte che rincuorano come un caldo abbraccio, quella voce spezzata che implora un ultimo, fugace ballo.
Un viaggio di trentaquattro minuti intenso e penetrante, quello di Shannon Wright, dopo la felice collaborazione con Yann Tiersen del 2005. L'infelicità umana, creatura cinica e presente nelle persone, si riflette nelle liriche e canto sofferto di ‘They'll kill the actor in the end', nella fragile carezza di ‘In the morning' e nel cuore infranto dei giochi armonici di soffici controcanti in ‘Everybody's got their own part to play'. ‘Let in the light' è l'equilibrio tra folk e suono elettrico della giovane cantautrice di Atlanta, nei tasti di un piano impressionista della Vecchia Europa e il cabaret evocato, sospeso nella morbida e indelebile ‘Steadfast and true' o la melodia autunnale, semplice e stordente, della stupenda ‘Idle hands'.
Non importa, Shannon, se la storia che racconti è triste. Se il protagonista di quella vecchia pellicola muore, e i cattivi restano impuniti. La vita (spesso) non è a colori. Anche nel buio della giornata, possiamo trovare la verità in fondo al pozzo. Qualcosa che illumini dentro, lasciato nella luce.
"We need the tender care of useful things, to prepare so bend the light to share. When there's trials so quiet. When there's trials watch for idle hands."
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